UNA VACANZA SULLA NEVE
di Luigi Rezzuti
Non so se avete visto il film “Fantozzi” quando il ragionier Ugo intraprende un viaggio in automobile con la signorina Silvana e Calboni per raggiungere la tanto agognata settimana bianca, e in cui Fantozzi inizia a blaterare sulle sue competenze sciistiche. Inizia spavaldo, sostenendo di essere stato azzurro di sci e, incalzato dalle richieste della signorina Silvana che non riusciva a sentirlo per via del vento, finisce poi per dire: “Sto dicendo che saranno trenta, trentacinque anni che non vedo un paio di sci!”. Ecco, io e mia moglie siamo proprio ai livelli di Fantozzi e, con la consapevolezza di essere scarsi negli sport invernali, ci accingiamo a partire per la settimana bianca. Il giorno prima della partenza per me è sempre un incubo. Mia moglie che infila in valigia tutto l’armadio, tra cui vestiti e scarpe, e io che, di nascosto, svuoto il suo bagaglio. Si tratta di una settimana bianca e non di una settimana mondana a New York.
1° Giorno – Partiamo al mattino da Napoli e raggiungiamo il nostro villaggio in montagna sulla neve: caratteristico, ordinato, pulito e con le tipiche casette in legno, proprio come piace a noi. Di neve ce n’è tantissima e le strade sono pulitissime. Entriamo nella reception del villaggio e una ragazza ci consegna le chiavi della nostra casetta, un nuovissimo chalet, tutto in legno. Un meraviglioso appartamentino dotato di tutti i confort: una cucina, un salottino, un bagno, una camera da letto, un terrazzo e un giardinetto in cui è posta una sauna privata. Il profumo del legno che aleggia nello chalet e la neve copiosa che lo circonda ci fa dimenticare di colpo il caos di Napoli, a cui siamo ormai abituati, e veniamo rapiti immediatamente dalla calma del luogo. La posizione del villaggio è strategica, si trova proprio di fronte alla cabinovia, che porta alle piste da sci, e a due passi dalla scuola di sci. Ci riposiamo un pochino e alle 19 usciamo per andare a cena in un ristorante tipico della zona, dove gustiamo una cena a base di carne. Dopo questa ottima cena torniamo al villaggio. Come primo approccio con la neve, non ci possiamo proprio lamentare.
2° Giorno – Ci svegliamo alle sette, facciamo colazione nel nostro chalet e, alle nove, andiamo a piedi alla scuola di sci, dove ci aspetta l’istruttore che, per un paio di ore, ci insegna a mantenerci in piedi sugli sci. Tra scivoloni e risate, arriva l’ora di pranzo. Andiamo a piedi al ristorante dove gustiamo un delizioso piatto di “Spatzie” al formaggio. Alle 14,30 ci viene a prendere la guida, una simpatica ragazza che ci porta a ciaspolare tra i boschi. indossiamo le ciaspole, le moderne racchette da neve e, per un’intera mattinata, godiamo al meglio la natura tra le interessantissime spiegazioni della guida con tanto di pausa per sorseggiare thé, mangiucchiare biscotti, preparati dalla nostra guida.
Alle 12,30 rientriamo nello chalet, ci infiliamo sotto una calda doccia e poi ci prepariamo per andare a pranzo in un ristorante che si trova in pieno centro. Una bella sala, luminosa e spaziosa, un menù con proposte tipiche e qualche rivisitazione in chiave moderna, il sorriso delle cameriere che ci fanno gustare dei ravioli e una bistecca di cervo, con contorno di verdure e patate come piatto principale. Io concludo il pranzo con un tortino al cioccolato, mentre mia moglie rimane a guardarmi, basita. Facciamo rientro nello chalet sazi e felici, mi stendo sul letto per una pennichella, mia moglie, invece, accende il televisore per vedere il telegiornale su Rai 1. Nel pomeriggio usciamo per una passeggiata, poi ci sediamo al bar per bere una bevanda calda e, in serata, prima di fare rientro nella nostra accogliente casetta in legno, andiamo a cena.
3° Giorno – Sveglia alle 7,30, colazione in chalet e alle 9,00 prendiamo la cabinovia per raggiungere la cima della montagna. La giornata è meravigliosa, il cielo è limpido, il sole tiepido e la vista dall’alto è qualcosa di eccezionale. Fittiamo due slittini e ci lanciamo in un paio di discese, fino a quando non inizio ad avere allucinazioni culinarie. Sento una voce “gaudiosa” che mi chiama: “Luigi sono il tuo piatto preferito, vieni a mangiare”. Lasciamo gli slittini ed entriamo nel solito ristorante vicino al villaggio. Vedo subito passarmi davanti agli occhi piattoni di “Spatzie”, wurstel e boccali di birra. Io prendo delle patate con pezzetti di wurstel, mia moglie sceglie dgli hamburger vegetariani, con contorno di patate al forno. Ovviamente calici di birra per me e acqua minerale per mia moglie. Dopo pranzo, prendiamo un po' di sole sulla terrazza panoramica del ristorante, poi andiamo al secondo appuntamento della giornata, un qualcosa di veramente “in”, il tiro con l’arco. Un bizzarro e moderno Robin Hood ci consegna arco e frecce e, prima di farci addestrare nel bosco, ci fornisce qualche indicazione di massima su come impugnare l’arco e come scagliare le frecce. Sin dai primi lanci capisco che mia moglie ha più mira di me. Durante una camminata di qualche ora tra i boschi, l’istruttore ci fa lanciare le frecce contro degli obiettivi finti, nascosti tra gli alberi. Alcune mie frecce finiscono chissà dove, altre colpiscono il bersaglio ma nei punti più disparati. Mia moglie li centra tutti, beata lei! Capisco che non potrò mai fare l’arciere, ma almeno mi sono divertito abbastanza. Alle 17,30 rientriamo nello chalet, facciamo una sauna, e poi, con calma, andiamo a cena. L’ambiente è carino e si mangia molto bene, ottimo, soprattutto, lo stinco di maiale che ho scelto per questa sera. Alle 22,30 siamo di nuovo nello chalet, contenti di queste giornate sulla neve. Mie moglie accende il televisote e si sintonizza su Rai 1.
4° Giorno - Chissà perché in vacanza ci si sveglia molto presto. Questa mattina per la prima volta indossiamo gli sci di fondo, avevamo giù provato questa disciplina e c’era anche piaciuta. Noleggiamo gli sci nel negozio adiacente il villaggio e ci affidiamo al nostro istruttore, che ci spiega la tecnica. Mia moglie si spazientisce subito perché non riesce a sciare ma, non appena ci danno la carabina sportiva per sparare contro i bersagli, lei sfoga tutta la sua frustrazione sciistica e fa centro ovunque. Io me la “cavicchio” ma, dopo circa due ore mi viene un languore di stomaco. Dicono che gli sci di fondo siano uno degli sport più faticosi. Non c’è cosa migliore che riprendere le calorie bruciate, mangiando un buon piatto di pasta al forno, in un ristorante che si trova vicino al campo di allenamento. Dopo pranzo, andiamo a fare una passeggiata piuttosto singolare, non con cavalli e muli, bensì con i lama, sì proprio quegli animaletti simpatici e noti per le loro doti “sputacchiose” che ben si adattano al clima. Facciamo subito conoscenza dei due lama e, dopo qualche carezza, ci mettiamo in cammino percorrendo le rive di un lago ghiacciato, un’esperienza particolarmente rilassante. Alle 16,30 siamo di nuovo nel nostro chalet e ci buttiamo sul letto per riposare, poi beviamo un caffè e, non appena tramonta il sole, viene a prenderci la guida con cui avevamo ciaspolato durante il secondo giorno di questa settimana bianca. Ha delle torce. In mano. Sì, faremo una camminata notturna con la sola illuminazione delle torce, dal nostro chalet fino ad arrivare al Camping. Man mano che lasciamo il centro abitato e le luci del villaggio scompaiono, ci addentriamo nel bosco buio e silenzioso. E’ come fare un salto indietro, a qualche secolo fa, quando non c’era l’illuminazione elettrica e le torce illuminavano le notti dei nostri avi. E’ davvero emozionante, una calma pazzesca, una passeggiata a tratti mistica. Dopo circa 4 minuti, arriviamo al Camping e mangiamo delle ottime grigliate miste di carne, con contorno di verdure. Torniamo allo chalet e ci addormentiamo stanchi, ma felici di quest’ altra bella giornata. Mia moglie, sempre su Rai 1, fino all’una di notte. Non si sarà per caso invaghita del telegiornalista? indagherò!.
5° Giorno – Per la gioia di mia moglie iniziamo la giornata con una lezione di sci di fondo, noleggiamo gli sci e con noi c’è sempre la guida che oggi ci darà una nuova lezione. Io, stranamente me la cavo benino, è davvero strano, perché, in genere, io e lo sport viviamo su due pianeti opposti. Le due ore scorrono velocemente per me e lentamente per mia moglie che sta quasi sempre col sedere a terra. Finita la lezione riconsegniamo gli sci e andiamo a pranzo nel villaggio. Il pomeriggio lo trascorriamo in pieno relax tra sauna e divano e poi, alle 19,30, usciamo per andare a cena, ma non optiamo per una comunissima cena al ristorante, bensì per una cena in un ampio chalet in legno che ha al centro un grosso braciere. Ci portano carne, pesce, verdure e pannocchie da grigliare. L’atmosfera è bellissima, mangiamo in maniera ottima, concludendo con un delizioso strudel. Insomma, la settimana bianca si è conclusa nel migliore dei modi. Domani mattina si torna a casa con un pizzico di nostalgia: torneremo presto da queste parti, d’altronde questa zona è bella sia d’estate che d’inverno. Mia moglie continuerà a guardare il telegiornale si Rai 1, anche a Napoli.
(Gennaio 2025)