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SHARING ART 2021   Mercoledì, 7 luglio, alle ore 18, in Via Civita, 5 Pompei, si terrà la conferenza stampa di presentazione della rassegna SHARING...
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GENITORI IN BLUE JEANS   di Annamaria Riccio    “Genitori in Blue Jeans” fa tappa a Napoli: il progetto itinerante di Fondazione Carolina e TikTok per...
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ASSEMBLEA ANPI SEZIONE COLLINARE "AEDO VIOLANTE"   (Marzo 2024)
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Leonardo Pica IL MONDO E’ DEI BAMBINI (CHE POI DIVENTANO GRANDI) Cosmopolis Edizioni Napoli di Luciana Alboreto   Si vive e ci si lascia vivere...
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A Napoli nasce Foolers Village, il polo dell’innovazione per le nuove startup. Il progetto è firmato Università degli Studi di Napoli Federico II e...
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OSIMHEN E LA CLAUSOLA RESCISSORIA   di Luigi Rezzuti   Mancano ancora tante partite al termine del campionato di Serie A, ma le società stanno già...
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I tram a vapore di Napoli   di Antonio La Gala   Nella seconda metà dell’Ottocento la locomozione a vapore nel settore delle ferrovie maggiori...
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DAKAR  IL  RALLY  DELLA  MORTE   di Luigi Rezzuti     Il Rally Dakar o La Dakar e, precedentemente,  Parigi –Dakar  è uno dei rally di automobilismo...
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Un paese di anziani   di Gilda Rezzuti   Il passaggio dalla società tradizionale alla società moderna, tra le tante cose, ha segnato anche l’inizio...
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Curiosità   di Alfredo Imperatore   Tarallo  Il tarallo è un biscotto a ciambella, cioè di forma circolare con un buco nel mezzo, tipico dell’Italia...
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Napoli in festa

Uno spettacolo indimenticabile

di Vittorio Ferrara

Nel mese di maggio, diversi funzionari del Comune di Napoli, della prefettura e delle forze dell’ordine hanno studiato un piano per gestire la festa per il quarto scudetto. Il Napoli poteva già vincerlo contro il Parma, ma la festa fu rimandata in attesa dell’ultima giornata di campionato in programma per venerdì 23 maggio 2025, quando ha giocato contro il Cagliari allo stadio Maradona. In questo mese di maggio i preparativi si sono svolti in un’atmosfera particolare perché a Napoli la scaramanzia, con i suoi gesti, i suoi riti e gli oggetti per propiziare la fortuna è molto praticata. Per chi crede a queste cose, prepararsi a festeggiare prima del tempo non porta bene, ma il Comune e la prefettura non potevano fare finta di niente. Lo stesso allenatore Antonio Conte, dopo la partita contro il Parma, invitò i tifosi a rimanere concentrati e a non esporre bandiere. É stato trovato un compromesso: il piano per la festa è stato preparato, ma senza dirlo troppo in giro. La preoccupazione più grande riguardava la quantità di persone che si sarebbero spostate per le strade della città, in auto, in motorino e, soprattutto, a piedi. Napoli ha circa un milione di persone, che diventano più del doppio, calcolando la popolazione di tutti i comuni dell’area metropolitana e i turisti che vogliono partecipare semplicemente ad un evento collettivo, di per se storico. Tutta questa gente, nelle strade di una città come Napoli, è un rischio non indifferente per l’ordine pubblico. Per la serata di venerdì l’obiettivo del comune è stato quello di distribuire la gente in diversi punti della città, evitando la concentrazione in poche zone e, per farlo, sono stati installati tre max schermi ma ad una certa distanza l’uno dall’altro: in piazza del Plebiscito, in piazza Giovanni Paolo II, a Scampia e in piazza Mercato. Per lo stesso motivo sono stati installati una ventina di max schermi nei comuni dell’area metropolitana. Inoltre è stata sistemata anche la cosiddetta zona azzurra, una zona pedonale in tutta l’area del centro e del lungomare. Per eventuali ingorghi pericolosi, tutti i varchi sono stati presieduti da agenti della polizia locale e delle forze dell’ordine.

23 Maggio 2025

Angela Luce

Cantante e attrice napoletana

 

di Luigi Rezzuti

 

Angela Luce, con ben 75 anni all’attivo tra teatro, musica e cinema, è un’icona dello spettacolo napoletano. Nata a Napoli il 3 dicembre del 1938, fin da giovanissima, ha manifestato un innato talento. La sua era una famiglia umile. Il padre era un calzolaio, la mamma, una fiorista che confezionava fiori di stoffa da applicare sugli abiti da sera. Era l’unica femmina, molto attesa dopo la nascita dei due fratelli, Luigi ed Eugenio. Per i genitori era nata una piccola principessa. Da bambina, insieme alla famiglia, andava al cinema a vedere un film e, tornata a casa, cantava e provava le movenze degli attori, davanti allo specchio. Debuttò a 14 anni come cantante e, poco dopo, come attrice, grazie all’incontro con Eduardo de Filippo che di lei disse: “ Canta cu ll’uocchie e ’a voce”. Fu il grande maestro a intuirne il talento e a lanciarla nel mondo del teatro, segnando l’inizio di una carriera che la portò a collaborare con i più grandi nomi del cinema e della canzone. Negli anni ’50 Angela Luce ha cominciato a farsi notare nel mondo della canzone napoletana, grazie alle sue interpretazioni passionali e autentiche. Una voce calda e vibrante, ma non solo, come si è appena detto. L’artista si è dedicata anche alla recitazione. Sul grande schermo, ha lavorato con alcuni dei più grandi registi italiani, interpretando ruoli importanti, grazie ai quali ha meritato il pauso della critica. Basti ricordare film come “Il sindaco del rione Sanità” e “L’amore molesto” di Mario Martone che le valse il David di Donatello come migliore attrice non protagonista e, ancora, “La seconda notte di nozze” di Pupi Avati. Totò, Alberto Sordi, Monica Vitti sono solo alcuni dei grandi del cinema con cui ha lavorato. Un’autodidatta. Non ha studiato danza, non ha studiato dizione, ma ha fatto tante cose perché l’amore l’ha spinta a farlo. Nonostante sia sempre stata molto riservata, è nota la storia d’amore tra lei e colui che non ha mai smesso di considerare l’uomo che più di ogni altro abbia amato, Peppino Gagliardi, un grande artista. Si innamorò follemente, lo amò perdutamente e anche lui si innamorò di lei, ma le fece un torto che lei non riuscì a perdonare (gli piacevano le donne...!) Lui capì di avere sbagliato, ma capì soprattutto quello che aveva perduto. Infatti scrisse la canzone “Non c’è più luce nella mia vita, non c’è nella mia stanza”. Capì, e tuttavia, era troppo tardi per Angela Luce, che non volle più vederlo. Le loro strade si divisero, ma quel legame, in fondo, non si è mai spezzato del tutto. E se c’è un momento in cui lei ne ha avuto la riprova è stato quando venne a conoscenza della morte di Peppino Gagliardi: “Ho pianto, ho sentito un dolore che a parole non potrei spiegare, un dolore dell’anima”. Nonostante la popolarità e la bellezza, Angela Luce ha scelto di non sposarsi e di non avere figli. Una decisione non comune per una donna della sua generazione, che lei stessa ha spiegato con grande sincerità: “La solitudine è la mia compagna quotidiana e, se si è in pace con se stessi, non si soffre”. Pur senza matrimonio né figli nel suo cuore ha conosciuto due grandi amori. Il primo è stato, come abbiamo appena ricordato, il celebre cantante napoletano Peppino Gagliardi e il secondo amore, Amedeo D’Angelo, un uomo lontano dal mondo dello spettacolo, che rappresentò per lei una parentesi di serenità. La loro storia durò cinque anni, ma si concluse tragicamente con la morte di Amedeo D’Angelo, nel 1974.

FESTIVAL DI SANREMO

 

di Luigi Rezzuti

 

Non vedo il Festival perché mi annoia, tutto qui. Però mi dispiace perché questo mi fa sentire tagliato fuori da inciuci, rumors, chiacchiere e anche da un semplice scambio di battute con mia moglie, che non se ne perde una puntata.

Ieri, appena uscito, una delle due condòmine del parco in cui abito, con le quali vado appena al di là di un semplice saluto, si è rivolta a me per un parere su non so che del Festival. Io ho dovuto confessare che non lo stavo seguendo e, immediatamente, si è girata a parlottare con la collega, non degnandomi più di uno sguardo.

Ehhh, insomma, giorni tristi per i non Sanremesi, altro che Allegria!

Però una cosa l’ho vista: la Clerici che scendeva o non scendeva, non ricordo, ma insomma indossava un abito domopak argentato. Mi è venuto, allora,  di pensare che, se donna accorta, finita la funzione festivaliera, il vestito lo potrebbe riavvolgere e avere rotoli di carta di alluminio per un anno e, con esso, sigillare anche un po’ di avanzi della prova del cuoco, da portare a casa e congelare.

E mentre pensavo ‘ste cose così, mi sono reso conto di avere partorito un pensiero “alla mano era della mia mamma”, che, come tutte le persone che hanno vissuto la guerra e patito la fame, aveva l’accortezza di non buttare mai nulla: tutto andava conservato, in attesa del momento in cui sarebbe tornato utile.

Quando, infatti, De Crescenzo ricordava dell’abitudine, a casa sua, di conservare, in una scatola, piccoli pezzetti di spago con su scritto “Spaghi troppo corti per essere utilizzati”, Io non ridevo perché qualcosa del genere accadeva anche con mamma e nonna (degli spaghi corti – mi indottrinavano – all’occorrenza si possono legare fra di loro per farne uno lungo). E in effetti tutto veniva recuperato.

Ricordo perfettamente che, da un pantaloncino che mia madre mi aveva cucito, avanzò un pezzo di stoffa che lei si rigirò fra le mani, fino a quando le si illuminò lo sguardo e, eureka!, ne tirò fuori un gilettino, davvero grazioso, come in capo griffato di oggi, con tanto di bottoncini di madreperla.

Comunque, che altro posso aggiungere? Questa è l’unica riflessione che ha suscitato in me quel poco di Sanremo che ho visto.

E a questo punto va bene pure a voi, altrimenti vi inonderei di divulgazioni demenziali e non pertinenti.

Tutta l’Italia, tutta l’Italia… tranne me …

(Marzo 2025)

Bianca Guaccero in grande rilancio

 

di Luigi Rezzuti

 

Bianca Guaccero è nata a Bitonto (Bari) il 15 gennaio del 1981, ha 44 anni, è un’attrice e conduttrice televisiva. La sua carriera artistica inizia da bambina nel mondo dello spettacolo. Infatti, partecipa al coro dello Zecchino d’Oro. Qualche anno dopo la madre la iscrive a “Miss Bitonto”, concorso di bellezza della sua città. Nel 1955 viene chiamata per la selezione di Miss e Mister Teen-ager Italia in un programma di Gerry Scotti. L’anno successivo partecipa a “Sotto a chi tocca” con Pippo Franco e a La “Ruota della Fortuna con MiKe Bongiorno. Al di là di alcune apparizioni televisive, debutta nel cinema con “Terra bruciata” (1999) di Fabio Segata. Lavora sotto la guida di registi come: Giovanni Veronesi, Damiano Damiani, Sergio Rubini. Alterna il cinema con programmi televisivi come cantante e conduttrice. Nel 2006 è protagonista della miniserie televisiva “Assunta Spina”, successivamente affianca Pippo Baudo e Piero Chiambretti nella   conduzione del “Festival di Sanremo del 2008. Nel 2015, la Guaccero, partecipa al programma “Tale e quale show” ,condotto da Carlo Conti su Rai 1. Nel 2018,  a settembre, subentra a Caterina Balivo alla guida di “Detto fatto” su Rai 2. E’ un susseguirsi di successi. Nel 2020 presenta, insieme ad Enrico Ruggieri, il varietà “Una storia da cantare” su Rai 1 e ancora partecipa a “Il cantante mascherato”. In teatro interpreta “Il sogno del principe Salina”, “L’ultimo Gattopardo, “Poveri ma belli”, “Una vita da strega”, “Oggi sto da Dio”. Infine, dopo aver primeggiato durante le 11 puntate dello show “Ballando con le stelle” ,si colloca al primo posto, guidata dal maestro di danza Giovanni Pernice. La risonanza mediatica, ottenuta grazie alla partecipazione al programma di Milly Carlucci, ha permesso alla Guaccero di   rilanciare ulteriormente la sua carriera artistica,  dopo un periodo di riflessione, dovuto alla separazione,  nel 2017, dal marito, il regista, Dario Acocella con il quale ha avuto una figlia,. Adesso fioccano i contratti, le richieste di partecipazioni a spettacoli televisivi e non solo. In questo 2025 Bianca Guaccero sta affiancando Nek nella conduzione del talent show “Dalla strada al palco”. Infine Carlo Conti ha annunciato i conduttori e le conduttrici del “Prima Festival” : Bianca Guaccero,  Gabriele Corsi e Maria Sole Pollio, successivamente annuncerà le sue partner e i suoi partner di viaggio sul palco dell’Ariston. Quali sorprese?

(Gennaio 2025)

PRESEPE VIVENTE A TORRE ANNUNZIATA

 

di Sergio Zazzera

 

 

L’idea di Presepe vivente generalmente diffusa è quella di una rappresentazione statica delle scene ella Natività, sviluppata lungo un percorso, attraverso il quale il pubblico si sposta. Ebbene, a Torre Annunziata la concezione della sacra rappresentazione è completamente sovvertita, poiché i figuranti agiscono in movimento, dinanzi agli spettatori comodamente seduti, dando vita a quella che gli antropologi definiscono “sceneggiata sacra”. Il tutto si svolge nella cripta del Santuario dello Spirito santo della città (corso V. E. III, 318) e vi si potrà assistere fino al 5 gennaio prossimo (h. 19.15).

 

A curare lo svolgimento della manifestazione è “’O Pazziariello”, gruppo di amatori locali, sotto la guida di Michele Scognamiglio, che, dismessi gli abiti di funzionario comunale, per indossare quelli del popolare banditore partenopeo – ‘o Pazziariello, per l’appunto –, dà vita, insieme con i componenti del gruppo, alla rappresentazione dinamica delle scene che popolano il settecentesco Presepe napoletano (fra le altre, le lavandaie, la capèra, il conciatiàne), in un ambiente affollato da oggetti che, ormai, costituiscono soltanto un ricordo (fra i tanti, l’abbrustulaturo del caffè, la scafaréa, il trapenaturo del conciatiàne); lo spettacolo si conclude con la rappresentazione dell’Adorazione dei pastori.

Il maggior pregio dell’operazione culturale compiuta da “’O Pazziariello” è costituito dal recupero di poesie, filastrocche e canti della tradizione popolare locale, oltre che napoletana; e soprattutto per i primi il rischio della loro dispersione è, per fortuna, in questo modo scongiurato.

Gli applausi del pubblico accompagnano la conclusione della rappresentazione; i nostri quella di queste righe.

(© foto Carlo Zazzera - Gennaio 2025)

TUTTI VIA DALLA TV DI STATO

 

di Luigi Rezzuti 

 

È da diversi anni che nomi di primo piano hanno lasciato la TV di Stato, chi per disaccordi politici chi per una scelta di vita. I primi nomi illustri a lasciare sono stati Michele Santoro, Lucia Annunziata, Corrado Augias, Bianca Berlinguer e Massimo Gramellini. Il primo grande acquisto, però,  in casa Nove, è stato senza dubbio Crozza. È passato quasi un anno da quando anche Fabio Fazio, insieme a Luciana Littizzetto, ha lasciato la Rai, dopo 40 anni di sevizio pubblico approdando sul Nove, canale del gruppo Warner Discovery, la nuova casa, ormai,  di “Che tempo che fa”. Quello che sembrava, seppur isolato, un atto politico (la Rai da sempre è stata “lottizzata”) oggi somiglia più a una vera e propria migrazione. E con l’ultimo esodo di Amadeus (con tanto di rumors) il dirottamento delle star Rai sul Nove sta trasformando la giovane emittente italiana, nata da una costola  dell’antica casa cinematografica statunitense Warner Discovery Bros, nell’ “asso pigliatutto”. Ma chi c’è dietro il Nove, il canale nato nel 2015, in seguito ad accordi di gruppi diversi? Il direttore dei programmi di intrattenimento è Aldo Romersa, La dirigente delle reti televisive, Laura Carafoli. Stando a quanto si legge sui principali quotidiani italiani, oggi, dopo “l’acquisizione” di Amadeus, sembrerebbe che il Nove stia puntando ancora su altri personaggi televisivi più in vista, tra cui Giovanni Floris, attuale conduttore di “Di Martedì”, programma di approfondimento de La 7.

(Luglio 2024)

La rivoluzione nella televisione pubblica

 

di Luigi Rezzuti

 

Nel corso degli anni, nella televisione pubblica, sono avvenuti tanti cambiamenti  di conduttori, che hanno scelto di lasciare la Rai per nuove avventure professionali. Nell’ultimo periodo sono molti gli addii che hanno destato un certo scalpore, ma è impossibile non citare anche qualcuno, lontano negli anni. Uno dei casi più emblematici fu quello di Michele Santoro, il conduttore del programma di approfondimento politico, “Anno Zero”. Egli,  nel 2011, lasciò la Rai, a seguito del famoso editto bulgaro. Anche Enrico Mentana,  prima di diventare il direttore del Tg de La7, ha avuto una lunga carriera, in Rai come giornalista e conduttore del TG1, e poi alla Fininvest, quale fondatore e conduttore del tg5. Ma ora passiamo agli addii più recenti, tra cui quello di Fabio Fazio, che lo scorso anno si è congedato dalla Rai per approdare sulla piattaforma di Discovery (NOVE), con Luciana Littizzetto. E ancora Bianca Berlinguer, dimessasi dopo 34 anni di attività in Rai 3 come direttrice del Tg e conduttrice del programma di approfondimento “Carttabianca” è  passata a RETE 4. Anche Corrado Augias, ha annunciato l’addio alla Rai, sul finire dello scorso anno, ed è passato a La7, dove ora conduce “La torre di Babele”. Inoltre Massimo Gramellini, giornalista del Corriere della Sera, si inserisce tra i grandi addii alla Rai dell’ultimo periodo. Conduceva il programma “Le parole della settimana”, su Rai 3, oggi è passato a La7 con il programma “In altre parole”. Nel 2023, Lucia Annunziata, giornalista in Rai dal 1996 e, a suo tempo, anche Presidente Rai, comunicò le sue dimissioni, ma non è passata ad altre reti televisive come tutti gli altri personaggi citati prima. Oggi, a lasciare la televisione pubblica è Amadeus, e questo potrebbe non essere l’unico passaggio clamoroso. Si è parlato insistentemente anche di Rosario Fiorello, pur se  lo showman ha smentito pubblicamene. Era nell’aria da un po' ed ora  è ufficiale: Amadeus lascia la Rai, per approdare a Canale NOVE, gruppo Warner Bros Discovery.

(Aprile 2024)

Quale idea di futuro?

 

di Gabriella Pagnotta

 

 

Sanremo – Giù le mani dalla musica dei giovani

Ciò che mi preoccupa delle polemiche su Sanremo è il pensiero malevolo che è alla loro base e di cui esse si alimentano: un disegno malcelato di mettere a tacere i giovani e, con loro, il dissenso di cui sono portatori, da sempre e dovunque. I giovani sono coloro che portano le idee nuove, sono la speranza a cui ci dovremmo rivolgere mentre viviamo, noi che giovani non siamo più. Invece di appoggiarli li mettiamo a tacere con fischi in diretta e condanne nel dopo festival, uniche vere note stonate, dimostrando di essere una società anziana, non solo anagraficamente, oscurantista, che combatte contro i suoi figli. Di fronte a ragazzi impegnati, sensibili, interessati ai temi sociali, noi alziamo rigide barriere nascondendo, dietro lo scandalo per un dialetto, usato come lingua d’arte, e una parola di pace, vista come minaccia all’atlantismo, la vera paura di perdere il potere di guidare le nuove generazioni, conformandole ai nostri gusti e al nostro modo di pensare. Geolier e Ghali sono i bersagli di chi, con questa mentalità, mostra di aver paura dei giovani quando essi altro non sono se non espressione del nostro tempo complesso e plurale. L’Italia che loro rappresentano è quella delle periferie, un’Italia ignorata e nascosta nelle pieghe della narrazione ufficiale.

La musica unisce, non può dividere

Il Festival di Sanremo ci ha dimostrato che la musica unisce ragazzi del Nord e del Sud, Italiani di prima, seconda, terza generazione, neo arrivati. La musica dà voce a chi voce e non ha mai avuto. Dovremmo interrogarci su quale futuro vogliamo per la nostra nazione, se vogliamo davvero far crescere i nostri giovani dando loro spazio e fiducia o se vogliamo continuare ad ignorarli e a combattere contro di loro.

La più bella immagine di Sanremo è quella di Vecchioni nel suo duetto con Alfa: la scena di loro due sul palco diventa l’iconografia di una speranza: “Sogna ragazzo sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu”.

(Febbraio 2024)

DA NATALE A SANTO STEFANO

 

di Luigi Rezzuti

 

Dopo il successo di Bar Stella, per tre anni, appuntamento fisso della seconda serata di Rai 2, Stefano De Martino ha conquistato la prima serata di Santo Stefano con il suo show “Da Natale a Santo Stefano” intrattenendo gli italiani con un nuovo Christmas Show, uno spettacolo ricco di musica con tanti ospiti speciali. De Martino racconta: “L’idea di un Christmas Show mi ha entusiasmato, sono affezionato all’idea del varietà, ma soprattutto ai Christmas special. Conosco tutti i tentativi e esperimenti fatti nel mondo. Direi che sono una cosa molto americana, nata negli anni ’60 con Dean Martin. Anche Elvis ne fece uno bellissimo. La parabola scende sempre più in basso fino ad arrivare al mio show. Giudicate voi se è bello o meno, io mi sono impegnato per garantire uno show alto, gli ingredienti sono tanti e variegati: amici, buona musica, ridate, racconti e canzoni, una serata speciale ricca di ospiti importanti e disposti a giocare con il performer napoletano a cominciare da Carlo Conti, uno dei volti di punta della Ra, poi il Maestro pasticciere Iginio Massari”. A fare da spalla a Stefano De Martino c’è stata la brillante Giulia Vecchio, presenza fissa nell’ultima stagione di Bar Stella, e gli amici Biagio Izzo, Francesco Paolantoni, Hebwert Ballerina e Giovanni Esposito, mentre la grande musica, grazie alla big band d’altri tempi ha accompagnato la voce di Nina Zilli con la tromba di Fabrizio Bosso. E’ stata una serata veramente fatta bene, speriamo che questi show si possano ripetere ancora.

Stefano De Martino nasce a Torre Annunziata nel 1989 da padre ballerino di danza classica e madre insegnante. La danza, respirata in famiglia sin da bambino – con il padre in forza nel corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli – diventa l sua passione a partire dai 10 anni quando muove i primi passi nel settore della danza. Nel 2007 vince la borsa di studio a New York, presso il Broadway Dance Center, in danza moderna e contemporanea. Nel 2009 partecipa come concorrente alla nona edizione del talent show Amici di Maria De Filippi, su Canale 5 classificandosi primo tra i ballerini. Vince un contratto con il Complexions Contemporary Ballet che gli permette di prendere parte a un tour che lo porta in Nuova Zelanda, Australia e Hawaii. Nel 2009, all’interno della scuola di Amici di Maria De Filippi intraprende una relazione con Emma Marrone, terminata nel 2012. Nello stesso anno si fidanza con la showgirl argentina Belén Rodriguez, spossandola il 20 settembre 2013 e con cui ha un figlio, Santiago, nato il 9 aprile dello stesso anno. La coppia si separa nel 2015 per poi tornare insieme nel 2019. I due si sono lasciati nuovamente nel maggio 2020, ricongiunti di nuovo nel 2022 e poi lasciati definitivamente nel 2023. Nel 2010 ancora ad Amici di Maria De Filippi, questa volta in qualità di ballerini professionista. Nel frattempo lavora come insegnante di danza e coreografo. Nel 2011 interpreta il ruolo di Enea nel balletto di Luciano Cannito Cassandra accanto a Rossella Brescia. Ne2015 De Martino diventa supporter e conduttore del daytime di amici di Maria De Filippi. Nello stesso anno è uno dei protagonisti di Requenos gigantes, programma condotto da Belèn Rodriguez andato in onda all’inizio del 2016 su Canale 5, capitanando la squadra “Gli incredibili”. A partire dal 2016 entra nel cast di Selfie – Le cose cambiano, condotto da Simona Ventura su Canale 5, in cui è uno dei mentori. Nel 2018 è l’invitato del reality show di Canale 5 L’isola dei famosi, condotto da Alessia Marcuzzi. Nel 2019 il grande salto, conduce su Rai 2 il programma comico Made in Sud, affiancato da Fatima Trotta, con la partecipazione di Elisabetta Gregoraci e Biagio Izzo. Nel medesimo anno conduce sempre su Rai 2 con Belèn Rodriguez la Notte della Taranta, la finale del Festival di Castrocaro 2019, in sostituzione di Amadeus, presenta Stasera tutto è possibile, programma che condurrà anche negli anni successivi sempre su Rai 2. Nel 2021 ritorna ad Amici di Maria De Filippi, con il ruolo di giudice, insieme a Stash e a Emanuele Filiberto, per poi essere confermato insieme ad essi anche per l’edizione successiva. Da dicembre 2021 conduce in seconda serata su Rai 2 il suo varietà intitolato Bar Stella. Nel 2022 ha condotto in prima serata su Rai 2 insieme ad Andra Delogu il Tim Summer Hits. Il 4 giugno 2023 allo stadio Diego armando Maradona ha condotto Sarò con te, la festa del Napoli, lo speciale per lo scudetto del Napoli trasmesso su Rai 2 in prima serata.

(Dicembre 2023)

IL FESTIVAL DI SANREMO

                                                                              

di Mariacarla Rubinacci

 

Ne parlano tutti, in qualsiasi canale della televisione si clicchi, si ascolta qualcuno che …bla-bla- bla, parla del Festival della Canzone Italiana, del carrozzone popolare che impegna l’audience nazionale. Ne parla, lo commenta, lo analizza opinando, lo spia per scoprirne dettagli, e poi ...lo snobba. Lo fa schernendosi, come se si vergognasse di seguirlo. Magari invece lo fa, lo segue, eccome!, altrimenti come farebbe a trovarne i difetti e l’inutilità? Lo spia nascosto dietro l’angolo del suo salotto di casa, dove la famiglia, al contrario, è scompostamente spaparanzata sul divano a godersi, incollata allo schermo del televisore panoramico, lo sfavillio delle luci del palcoscenico dove note su note si alternano nella competizione della gara “nazional popolare”.

Il festival è un bel pacchetto regalo, da scartare lentamente fino a che non superi la mezzanotte, ogni anno è lì a farsi aprire e scoprire cosa stia per offrire. E’ un regalo pieno di fantasia, di fragilità, di timidezza, di energia, di parole, di messaggi, di senso sociale, di quotidianità, che però non fanno più rima con “amore e cuore”, ma offrono sfide all’analisi mentale di chi ascolta e si ritrova nei concetti musicalmente espressi. Oggi il festival è una vetrina sull’oggi tormentato, soprattutto vissuto dai giovani, è il parlato che usano quando si incontrano, magari sorseggiando uno spritz.

Allora il loro non è più un becero bla-bla-bla, le parole sono invece cariche di significato e di fatica di crescere, di speranza che qualcosa cambi, quel qualcosa di brutto che li circonda, fatto di guerre, il brutto del bullismo, il brutto del razzismo, il brutto di ribellione violenta, il brutto di non saper amare, il brutto che la Natura stessa butta loro addosso, con i cambiamenti climatici, le pandemie, i terremoti, il brutto della povertà. E’ la loro vetrina che andrebbe commentata solo attraverso il loro punto di vista, è un giornale da sfogliare per vedere documentata la loro realtà. Al contrario, spesso il parlottare che si legge negli editoriali, che si ascolta nei talk show televisivi è l’espressione di chi ha qualche capello bianco e che ha dimenticato quanto sia cambiata la Storia, quanto fosse stato più facile crescere anche solo qualche decennio passato.

Beh, anch’io ho quel capello che si sta tingendo di bianco, per cui ho fatto il mio bla-bla-bla, ho espresso la mia opinione, ho partecipato al salotto di chi sta leggendo, ma ...chiudo dicendo “W Sanremo”.

(Febbraio 2023)

Spigolature

 

di Luciano Scateni

 

Sanremo, evviva (pardon è un lapsus) ci siamo.

L’Habemus Papam ha riscontri mediatici, pari e forse leggermente inferiori, all’enfasi mediatica che, per un turno di Tg Rai e news on line di varia provenienza, ha celebrato l’habemus Sanremo, con titoli e ampi dettagli che hanno quasi oscurato l’orgiastico racconto quotidiano di fatti e misfatti, relativi al virus pandemico nella ‘variante omicron’. Insomma ci siamo. Squarciato il fitto velo di silenzio, Amadeus ha soddisfatto la sete universale di festivalismo e ha messo fine alla fibrillazione dei cuori pulsanti di chi freme per conoscere il futuro prossimo della kermesse canora, gardenia all’occhiello della Tv di Stato. Il direttore artistico e presentatore non si è risparmiato (vuoi vedere che non lo facesse con quello che guadagna?) e il risultato del meticoloso lavoro di un anno è un esempio di accurato dosaggio, di un menù che prova  a rispettare la molteplicità di gusti musicali dell’Italia: alla fascia d’età di telespettatori ‘capelli bianchi’ Sanremo propone Iva Zanicchi, che ha felicemente festeggiato il compleanno numero 81, Massimo Ranieri, appena (!) settantenne e Gianni Morandi, di anni 76.  Sorprende la non presenza dell’onnipresente Orietta Berti, di due anni più senior, con le sue 78 primavere.  C’è Donatella Rettore, una giovanetta di 66 anni.  Sistemati i fan dello show ‘The senior Voice’, che va riesumando le voci canore dimenticate di over 60, Sanremo copre l’intera gamma di gusti musicali. In gara c’è Achille Lauro, in rappresentanza del genere Maneskin, che hanno ben altro a cui dedicare il tempo di band sulla cresta dell’onda. Per i musicofili che identificano la modernità della musica leggera nel ‘rap’ la proposta di Amadeus è ricca, anzi straricca. Rapper (in parentesi l’età) sono Rkomi (27), Irama (25), Aka 7even (22), Dargen D’Amico (40), HighSnob e Hu (27). Il cast delle 5 serate si completa con il cantautore Miche Bravi (27), il napoletano Giovanni Truppi, rock, jazz (40), DitonellaPiaga, (24) in coppia con la Rettore, la spagnola Ana Mena (24), Sangiovanni (18) il più giovane in competizione, La rappresentante di Lista, gruppo ‘Trip, hop, folk’ siciliano. Sulla scia dei Maneskin anche il gruppo ‘rock alternativo’ Le vibrazioni. La fetta più grande della torta canora è preda dei rapper. Il festival strizza così l’occhio ai giovani, al genere musicale che si propone come alternativo alla canzone melodica. Spesso la velocità del ritmo di questi interpreti ostacola la comprensione del testo, ma che fa, quello che conta è che la rapida successione di parole entusiasmi i ragazzi. Sul palco dell’Ariston anche due giovani talenti.  Gradimento scontato per Elisa, Emma Marrone. Giusi Ferreri, Fabrizio Moro, Mahmood & Blanco, Noemi.

I costi: Amadeus 500/600mila euro.  Da verificare le indiscrezioni sui probabili co-conduttori delle 5 serate (Alessia Marcuzzi, Chiara Ferragni, il velocista Jacobs, oro olimpico).  Certa la presenza di Fiorello e di Ibrahimovic (50 mila a serata). Achille Lauro ospite per tutte e cinque le serate (costo idem).  Elodie: una serata, abiti di Versace. Per gli altri ospiti compensi da fissare di volta in volta (intorno ai 25 mila). I biglietti per i 1900 posti: abbonamento Galleria (5 serate, 672 euro), Platea (5 serate 1.290), una serata in Galleria 100 euro, una in platea 180. Serata finale, Galleria-Platea 320 / 660 euro.  Dagli sponsor la Rai ricava una quarantina di milioni.

 

Rai, ‘cambiare qualcosa per non cambiare niente’

Monica Maggio, alla direzione del Tg1: politicamente un ‘copia-incolla del precedente, con presenze prevalenti della destra. Tg2, confermato Sangiuliano, che uno più di destra è davvero arduo trovarlo. Simona Sala al Tg3, vedremo come se la cava. Vianello, direzione Giornale Radio e Radio 1. Orfeo direzione di ‘Approfondimento’, Casarin (Lega) confermato alla guida della Tgr. Il capolavoro del nuovo amministratore delegato (aveva detto “fuori i partiti dalla Rai”) è però la nomina di Paolo Petrecca direttore di Rai News 24. Chi è Petrecca? Nel 2016 condivideva sul profilo Facebook (pubblico) il link a un gruppo dal nome “Vogliamo Silvio Berlusconi presidente della Repubblica”. Un mese fa ha twittato con la Meloni che ha pubblicato ‘Avanti ragazzi di Buda’ e le fa i complimenti per la sua presenza a ‘Mezz'ora in più’. Dice: “Intervista senza peli sulla lingua e ricca di contributi”. Pensate che Fuortes, numero uno della Rai, così sputtanato, si sia immediatamente dimesso? Errore, se ne sta lì, beato, in viale Mazzini.

(Dicembre 2021)

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