Quell’avventura di una notte di 50 anni fa
di Luigi Rezzuti
Il mondo si divide fra quelli capaci di avere l’avventura di una notte e quelli che, invece, non ce la fanno.
Non perché non riescono ad andare a letto con una donna appena incontrata ma perché il giorno dopo non riescono ad impedirsi di sognare che, da quelle poche ore trascorse insieme, nasca qualcosa.
Sandro non era di quelli che riuscivano a vivere una notte d’amore e poi, il giorno dopo, pensare ad altro, senza colpo ferire.
L’avventura di una notte può diventare un ricordo da tenere in serbo per tutta la vita.
Ed è questa la storia di Sandro, 70 anni, sposato e felice, che però, di tanto in tanto, digita su Google un nome e un cognome: quelli della ragazza con la quale ha avuto la sua prima volta, cinquant’anni fa.
Una prima volta speciale, perché lei era fidanzata e fra loro c’è stata solo l’avventura di una notte, l’ultima notte delle vacanze, con il fidanzato di lei, che dormiva nella sua camera.
Quando Sandro racconta la sua storia si emoziona come se quella notte d’amore fosse accaduta il giorno precedente.
Ricorda tutto, nei minimi particolari: quella serata in gruppo, il primo bacio, tornando in hotel, il saluto in atrio, lei che, a sorpresa, pochi minuti dopo, bussa alla sua porta. Sembra quasi un romanzo, eppure è tutto vero, anche se ammette che per lui quella notte è stata come un sogno, quasi non ha capito ciò che gli stava capitando.
Ha scoperto di non essere fatto per le avventure di una notte.
Sarà perché era la sua prima volta o perché è uno di quelli che, il giorno dopo, non fanno a meno di sognare ad occhi aperti?
Lui però non si è limitato a sognare: prima che lei lasciasse la stanza per tornare dal fidanzato le ha chiesto il numero di telefono.
E ancora oggi, di tanto in tanto, prova a cercarla on line.
Questo il suo racconto: “La mia storia risale a una cinquantina di anni fa, avevo 20 anni quando ebbi la mia prima storia di una notte, che era anche la mia prima volta in assoluto. A ripensarci ora sembra quasi un sogno, oppure la trama di un libro rosa. Ero in vacanza con un mio amico e nel nostro hotel c’erano molti ragazzi della nostra età tra cui anche una coppia di fidanzati molto simpatici. Avevamo dato vita ad un bel gruppo e uscivamo spesso tutti insieme. Anche l’ultima sera, prima di ripartire. Ma lui, il fidanzato, era stanco e andò a letto presto mentre lei rimase a far baldoria con il resto del gruppo. Era una serata strana, la ricordo benissimo: l’ultima sera di una vacanza ha sempre un’atmosfera particolare, forse perché si sa che non ci si rivedrà più. Io sarei tornato nella mia città, lei nella sua. Forse, proprio il fatto di sapere che non ci sarebbero state altre occasioni, mi diede il coraggio. Ero timido e impacciato ma, non so come, tornando in hotel, presi coraggio e provai a baciarla. A quel punto eravamo da soli, perché tutti gli altri, anche il mio amico e compagno di stanza, erano andati in discoteca. Continuammo a baciarci e, come in sogno, non osai chiederle niente e andai nella mia camera. Per me la serata era finita, ero emozionato e felice. Ma, pochi minuti dopo, sentii bussare alla porta … era lei. Io l’abbracciai in modo goffo e impacciato, non sapevo cosa fare. Fu lei a dirmi: “Se vuoi fare l’amore, dobbiamo farlo bene.” E si spogliò. Per me era la prima volta, ma non ero nervoso, ero come drogato, eccitatissimo, sia fisicamente che mentalmente. Quasi non mi rendevo conto di quello che mi stava accadendo e non ricordo neanche le sensazioni che provai, il mio corpo era come estraneo a me stesso. Ripeto, come se stessi vivendo un sogno. Quella notte, per me, durò un tempo indefinito, non saprei dire a che ora lei andò via per tornare nella sua camera, dal fidanzato. Potevano essere passate poche decine di minuti o delle ore. Io, a quel punto, ero innamorato perso, al punto tanto che, al ritorno dalle vacanze, non seppi rassegnarmi e cominciai a chiamarla. Un giorno andai anche a trovarla senza preavviso. Per lei, però, era finito tutto o, meglio, non era mai cominciato niente, ero stato solo un’avventura. Per me, invece, questa esperienza è stata fondamentale, nel bene come nel male. Nel bene perché, a cinquant’anni di distanza, ricordo ancora benissimo quella notte e. come mi ha chiesto lei, ho mantenuto il segreto fino a pochi mesi fa, quando finalmente ho avuto il coraggio di confessare tutto anche al mio amico dell’epoca, che non sapeva nulla. Nel male, perché, per un paio d’anni, rimasi a terra, ancora preso da lei. E quando trovai una ragazza non fu facile fare l’amore senza la paura di essere lasciato subito dopo. La mia prima volta non l’ho dimenticata e, negli anni, ammetto di aver cercato quella ragazza. Però su face book non c’è né ho trovato sue foto sul web.
(Marzo 2021)