BORGHI ABBANDONATI
di Luigi Rezzuti
Questa nostra gita fuori porta potrebbe iniziare come un racconto col classico “c’era una volta”
C’era una volta un borgo operoso, pieno di case, botteghe e contadini, rallegrato dal vociare dei bimbi che scorrazzavano per le strade rincorrendosi.
Poi, per vari motivi l’abbandono, il silenzio al posto delle voci, la vegetazione che avvolge le case, le porte divelte, i muri scrostati, la vita che se n’è andata via.
E’ il destino di molti piccoli borghi lasciati dopo secoli di vita per avversità naturali.
Anche in Campania vi sono diversi borghi, alcuni ben conosciuti, altri meno, spopolatisi in epoche relativamente recente per svariati motivi hanno in comune le pietre, le case ancora in piedi o ridotte a pochi resti, la presenza di manufatti che ricordano le attività di un tempo.
La primavera è ormai arrivata, i primi tiepidi raggi del sole ci riscaldano e ci invitano ad uscire all’aria aperta.
Abbiamo deciso di fare delle passeggiate domenicali andando alla scoperta di piccoli borghi abbandonati, un’ottima occasione per stare in famiglia o con amici.
Basta spostarsi di qualche chilometro per trovare angoli suggestivi e particolarmente ameni: borghi, castelli e chiese.
Siamo andati ad Aquilonia, un borgo medievale che prima si chiamava Carbonara per la presenza sul suo territorio di particolari pietre che contenevano petrolio e che bruciavano con fiamma viva come carboni.
Questo piccolo borgo abbandonato per sempre dopo il terremoto del 1980 ha un fascino avvolgente, dove si percepisce pienamente l’interezza e la presenza di un assordante silenzio.
Abbiamo incontrato un’ampia piazza con una chiesa settecentesca e una bella fontana di pietra da cui sgorga generosamente acqua.
Abitazioni con porte spalancate, stanze vuote, cucine in muratura, piccoli oggetti rimasti abbandonati, botteghe con scritte sbiadite che ricordano le attività di un tempo, eppure, nonostante l’apparente silenzio viene interrotto solo dal vociare di turisti che nel fine settimana si aggirano incuriositi tra le case e le botteghe e da una frequentazione da parte dei suoi vecchi abitanti.
Ad ogni buon conto è stata un’esperienza da rivivere quella di stamattina, magari, più in là in un altro piccolo borgo abbandonato per vivere un’altra meravigliosa avventura.
(Marzo 2022)