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GENITORI IN BLUE JEANS   di Annamaria Riccio    “Genitori in Blue Jeans” fa tappa a Napoli: il progetto itinerante di Fondazione Carolina e TikTok per...
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Chiesa di Santa Maria della Rotonda   di Antonio La Gala   La chiesa di Santa Maria della Rotonda si trova al Vomero, nel collegamento fra via...
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Risanamento fine Ottocento e conservazione delle memorie storiche.   di Antonio La Gala   Gli imponenti interventi edilizi, attuati a fine Ottocento...
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IN UN PAESINO SPERDUTO DI MONTAGNA   di Luigi Rezzuti   Quello che sto per raccontare non esce da una bella penna di un autore di storie romantiche,...
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E’MORTA GINA LOLLOBRIGIDA   di Luigi Rezzuti   Era nata a Subiaco il 4 luglio del 1927, ci ha lasciato il 16 gennaio 2023, aveva 95 anni...
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Mattia Preti, arte e omicidi   di Antonio La Gala   Mattia Preti, uno dei maggiori pittori del Seicento napoletano e italiano, è noto ai vomeresi...
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BENEFICI E SVANTAGGI DEI COMPITI A CASA

 

di Annamaria Riccio

 

Il lavoro scolastico svolto a casa è sempre stato un punto nevralgico che ha investito studenti e genitori. Ma è davvero utile o può essere una prassi sconsigliabile?

Se analizziamo i dati di prove nazionali e non, somministrate con diverse modalità, vediamo che i ragazzi italiani mostrano adeguamenti ai livelli europei solo in matematica, mentre per le altre materie mostrano difficoltà nell’interpretazione dei testi e nell’apprendimento. Questo presupporrebbe un maggior allenamento da parte degli stessi con un’applicazione più costante nelle discipline umanistiche e che, probabilmente giustificherebbe i migliori risultati nel campo matematico oggetto forse di pronta captazione e magari di un allenamento meno lungo che diversamente, scoraggerebbe i ragazzi. Sono interpretazioni che potrebbero giustificare i risultati ottenuti. E quando si parla di giovani c’è sempre da usare il condizionale…perché sono imprevedibili e le condizioni possono cambiare con una certa frequenza, non ultimo, l’interesse per le tematiche in oggetto. Il sistema scolastico del resto d’Europa rispetto a quello italiano risulta diversamente organizzato nelle strutture che prevedono già nell’ambito delle lezioni approfondimento ed esercitazioni di studio. Tornando al nostro argomento, il lavoro di casa si rivela utile? Certamente sì (viste anche le condizioni della maggior parte delle istituzioni scolastiche italiane) quando l’alunno ha compreso bene in classe e avuto modo di effettuare un’applicazione della conoscenza tale da rilevare la competenza acquisita. Ulteriori esercitazioni e approfondimenti possono quindi fissare in modo consolidato l’apprendimento. Il tutto in uno spazio di tempo che non escluda la possibilità di svago, sport o di una sana noia. Annoiarsi è importante perché consente di rasserenare la mente e di organizzare la propria vita in modo non stressante e incastrata di impegni. Quando i compiti a casa si rivelano del tutto negativi? Sicuramente quando sono in numero esagerato rispetto alle normali possibilità e quando a svolgerli sono gli adulti, senza neanche far capire ai propri figli la metodologia da utilizzare. Eh sì, è proprio il metodo il caposaldo che può aiutare nel percorso didattico. Conoscenze, approfondimenti, competenze, non sono altro che una conseguenza naturale dettata poi dall’abilità a saper affrontare gli argomenti. Abbiamo inoltre una normativa, che fa riferimento alla legge 176 con la quale, il 27 maggio 1991, l’Italia ha ratificato la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Questa sancisce, nell’articolo 31, per ogni bambino/a e ragazzo/a, “il diritto al riposo e al tempo libero, da dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età”. Come tutte le situazioni di vita, in particolare quelle che riguardano i minori, credo che oltre all’attenersi alle leggi, il miglior risultato lo si ottiene con il buon senso e il considerare caso per caso le condizioni ottimali che non creino disagio e al contrario, favorenti al regolare sviluppo e processo didattico pedagogico.

(Aprile 2022)

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