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 SEGNALIBRO   LIBRI Da leggere   Parole. Estranee al linguaggio corrente, definite con dotta competenza dalla Treccani: ‘Ipotiposi’, ‘persiflage’,...
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SPIGOLATURE   di Luciano Scateni   L’invito. Rai 3 “Generazione Bellezza” Sarebbe interessante affidare al responso dei sondaggi il quesito: “Quanti...
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STORIA DEL COSTUME DA BAGNO   di Luigi Rezzuti   L’estate si avvicina a passi da gigante, è tempo di fare il primo tuffo in mare, e tempo di...
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Parrocchia di Nostra Signora del Sacro Cuore   di Antonio La Gala     A metà di via Simone Martini, in una breve traversa cieca, in via Scala, fra i...
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Ricordi di Napoli di Giustino Fortunato   di Antonio La Gala   Giustino Fortunato, poco più che ventenne, volle scoprire personalmente alcuni dei...
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MUSTAFA’   di Luigi Rezzuti   Mustafà sta qua, Mustafà sta qua. Con questa voce si fa strada pian piano, sulle spiagge del litorale di Formia, la...
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Non mi piace il rococò   di Antonio La Gala   Un autore del Settecento, Pietro Napoli-Signorelli, commentando l’arte della sua epoca biasimava...
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MAZZARRI E’ STATO ESONERATO   di Luigi Rezzuti   “Ringrazio Walter Mazzarri, amico della famiglia De Laurentiis e del Napoli, per aver sostenuto la...
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Un “Gigante” della pittura   di Antonio La Gala   Su Giacinto Gigante e sulla sua opera pittorica esiste una letteratura vastissima e quindi sarebbe...
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Positano in prosa   di Antonio La Gala   Le cronache estive si soffermano volentieri su località turistiche, evidenziandone il movimento turistico, le...
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Ti tendo una mano

 

di Mariacarla Rubinacci

 

In piedi guardi. Sull’orlo della fossa i sacchi neri nascondono l’orrore, una scarpa è attorcigliata dal fango, l’aria è pregna dell’odore della fine, la mente è ferma nel silenzio dei pensieri.

Hai lo sguardo perso lontano, gli occhi cercano l’orizzonte, ma il fumo acre e nero che sale dalla tua casa appena colpita da una luce accecante portatrice di morte, ti punge le pupille asciutte. Non piangi, sei arida dentro. Le lacrime non ti bagnano più le guance arrossate del freddo. Intorno la terra è grigia, ammassi di oggetti strappati alle mansioni di ogni giorno rotolano come foglie morte, stanze annerite dal fuoco si mostrano come scenari lugubri della tragedia che incombe, il puzzo di ha urinato sulla tua vita attanaglia il respiro.

Un richiamo di scuote dal torpore, dall’assenza di essere viva in un mondo che parla di odio. “Mama…”

Un trillo, un corpicino smunto ti sta correndo incontro, in cerca del tuo abbraccio, nelle sue piccole mani stringe un cagnolino di peluche e un pacco di biscotti che mani grandi le hanno dato per fare riaffiorare il sorriso che da troppi giorni era spento.

Ecco. E’ il futuro che sta sgomitando per farsi strada, che saltella, ha la voce della gioia propria dei suoi pochi anni che anelano a diventare tanti, tanti e ancora tanti. E’ lì davanti a te, ti grida di resistere per ricominciare, che ti obbliga a sperare, perché non sei sola con la tua carne straziata, con la tua mente avvolta in un sacco nero, con i tuoi occhi asciutti.

Non sei sola.

Intorno ci siamo noi. Siamo pronti ad alleviare l’orrore che ti ha spinta sull’orlo di quella fossa, il mondo sa, vede, ascolta, si rimbocca le maniche, si mobilita. L’orizzonte è squarciato da chi ti corre incontro, cercando la tua mano.

(Maggio 2022)

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