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Lo stile “floreale”

 

di Antonio La Gala

 

Nell'intera Europa, a partire dagli ultimi due decenni dell’Ottocento, e poi nel primo Novecento, più o meno il periodo della belle èpoque, si diffuse uno stile che improntava tutto ciò che circondava la gente: casa, arredamento, oggetti d’uso, arti figurative. Si trattava di un insieme di movimenti e tendenze artistiche che sotto vari nomi giunsero a coerenza di stile dapprima nelle arti decorative e poi in quelle maggiori, architettura compresa.

 Esso assunse nomi diversi nei diversi paesi: Art Nouveau in Francia, Modern Style in Inghilterra, Jugend-stil in Germania, Sezession in Austria, Liberty soprattutto in Italia.

Liberty era il nome di un negoziante di Londra che vendeva stoffe ed arredamenti ispirati al nuovo stile. Art Nouveau era il nome di un negozio simile aperto nel 1895 a Parigi.

Il nome con cui oggi viene indicato in maniera più generale questo stile è stile floreale, perché esso adottava come tema dominante la linea curva, sinuosa, ad imitazione stilizzata di fiori e piante.

Alcuni preferiscono parlare di "cultura" o "moda" floreale piuttosto che di "stile", perché, dicono, il nuovo gusto improntò i prodotti del più disparato uso comune, rispecchiò la cultura, la moda di quell'epoca e quindi non solo l'Arte nel senso estetizzante, cioè non fu uno "stile artistico".

In effetti il nuovo gusto mescolò tutte le arti, al di fuori della loro tradizionale distinzione accademica fra arti "maggiori" e arti "minori", applicandosi alla produzione degli oggetti più banali di uso quotidiano, dai manifesti alle sedie; si proponeva di avvicinare l'arte a tutti, anche se in pratica l'alto costo dei prodotti finì con il limitarne l'uso alle sole classi agiate.

Come tutti gli altri orientamenti artistici, il Floreale sorse come reazione alla moda del periodo precedente, in questo caso all'eclettismo ottocentesco, una rottura con la tradizione accademica. Esso fu un lievito di modernità, un nuovo sentimento di libertà compositiva e di indipendenza dagli stili del passato, ed ha costituito la premessa per le successive espressioni dell'Arte Moderna, riuscendo, fra l'altro, a creare in Europa un linguaggio e un clima artistico originale ed unitario.

L’affermazione del floreale oltre che da fattori estetici fu favorito infatti anche dallo spuntare di alcune teorie che si proponevano di mettere la Bellezza a disposizione di tutti e non solo di pochi privilegiati, materializzandola in oggetti di uso comune, idea che fu subito assecondata dall'industria che vi intravide l’affare di un settore in cui la facile riproducibilità degli oggetti ne moltiplicava la diffusione. In effetti il Floreale realizzò un incontro fra l'arte e la cultura moderna, l'industria e i suoi prodotti, conferendo bellezza estetica al loro uso funzionale. 

In architettura l'introduzione di nuovi materiali da costruzione, primo fra tutti il ferro, consentivano di assecondare con maggiore libertà le nuove linee stilistiche, non più rigidamente geometriche.

Il Floreale, come dimostra anche la pluralità di denominazioni con cui viene indicato, è un fenomeno molto complesso, soprattutto perché vi coesistono elementi contraddittori, come ad esempio il naturalismo e l'astrazione, intenti di funzionalità e ricchezza di decorativismo, istanze socialisteggianti e forme estetizzanti.

La nuova arte cercava la Bellezza nell'artificio sempre più abile e raro, oppure, all'opposto, in una sobrietà che assicurasse alla forma di mobili ed oggetti nuova funzionalità e una più elevata possibilità di vasta riproducibilità.

Con il tempo la sinuosità ricalcata sulla natura dell'originario decorativismo dell'Art Nouveau-Jungendstil di origine franco belga, cedette il passo alla linea geometrica ed astratta. In sostanza il Floreale, dopo aver operato una rottura radicale con la tradizione accademica dell'Ottocento, ha costituito la premessa per le successive espressioni dell'Arte Moderna. In architettura gettò le radici del protorazionalismo.

Il periodo d'oro della produzione di questo stile in Europa si è esaurito con gli inizi degli anni Venti; in Italia, e a Napoli in particolare, si è attardato lungo quel decennio.

Sul Floreale-Liberty negli anni successivi poi calò un’affrettata condanna dei critici d'arte, relegandolo per lungo tempo in soffitta, assieme a gran parte degli oggetti che aveva prodotto.  

(Giugno 2022)

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