NEWS

  Gli sciaraballi   di Antonio La Gala   Nell'Ottocento, fino all'avvento della ferrovia, lo stato dell’arte nel campo dei trasporti per via di...
continua...
LA FRITTATA   di Luigi Rezzuti   Da ragazzo Arturo abitava in una traversa del Corso Garibaldi che congiungeva il corso con il Borgo di Sant’Antonio...
continua...
UN RICORDO INDIMENTICABILE   di Luigi Rezzuti   Questo non è un racconto d’amore, ma solo un ricordo che porterò per sempre nel mio cuore. Avevo 18...
continua...
MI SENTO OSSERVATO   di Luigi Rezzuti   E’ sabato pomeriggio, la prossima settimana è l’Epifania, devo comprare ancora tanti regali: per mia moglie, i...
continua...
UNA STAGIONE CALCISTICA STORTA   di Luigi Rezzuti    Durante il periodo precampionato tutti affermavano che questa stagione 2019/2020 sarebbe stata...
continua...
Miti napoletani contemporanei.65 “SUPER-NAPOLI”   di Sergio Zazzera   Qualche tempo fa ho parlato del “mito-Napoli”; come se non bastasse, ora il...
continua...
IN AUMENTO I DISTURBI ALIMENTARI   15 marzo: Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata ai Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione   di...
continua...
AMERICA’S  CUP  2021   di Luigi Rezzuti   La più importante, famosa e antica competizione velica mondiale compie 170 anni e, dal 17 dicembre 2020, è...
continua...
Spigolature   di Luciano Scateni   Voglia di tregua Scoppia la pace. L’Italia, il mondo intero, nelle piazze dei cinque continenti, si veste di...
continua...
PROCIDA MARINARA   (Aprile 2022)
continua...

ELOGIO DI “SE’ STESSO”

 

di Sergio Zazzera

 

Non tema il lettore: non si tratta di un episodio di narcisismo. Non è di me stesso che intendo parlare, bensì della locuzione della lingua italiana, virgolettata nel titolo.


Quello stesso maestro delle elementari, che ho già ricordato a proposito dell’apostrofo alla fine del rigo (marzo 2023), avrebbe sottolineato in blu anche il “sé stesso” scritto con l’accento sul pronome. E non si sarebbe neppure fermato lì, perché si sarebbe affannato a spiegarvi che il rischio di confusione tra il “se” congiunzione e il “sé” pronome non si correrebbe, in questo caso, perché l’aggettivo “stesso” che segue quest’ultimo chiarirebbe le idee a chi legge.

Ebbene, nulla di più errato, per quanto suggestivo; e ricorro a un esempio, con la precisazione che la forma plurale è “sé stessi”. Ma vengo all’esempio: “dico che, se stessi uscendo, dovresti ricordarti di prendere le chiavi”, e qui il “se” è congiunzione. Ora, provate a scrivere il pronome senza l’accento e ditemi se non vi troverete di fronte alla stessa forma grafica, più che idonea a generare confusione.

E, poiché io non sono nessuno, linguisticamente parlando, consentitemi di ricordare che Franco Fochi, che non è l’ultimo arrivato, nel suo L’italiano facile (del 1964, ma continuamente ristampato), dopo avere ritenuta ammissibile la forma non accentata, scrive: «tuttavia consigliamo di conservare l’accento… evitando così l’eccezione e, con essa, la complicazione».

Dunque, per quanto assolto “per insufficienza di prove”, il vostro maestro si metta pure l’anima in pace: “sé” è sempre “sé stesso”, anche nella locuzione “sé stesso”.

(Aprile 2023)

BilerChildrenLeg og SpilAutobranchen