Pensieri ad alta voce
di Marisa Pumpo Pica
Matrigna Rai
Lottizzazione Repulisti Rottamazione o Epurazione?
Tanto rumore per nulla.
Per giorni e giorni, nei corridoi di Viale Mazzini, si è a lungo bisbigliato dei grandi cambiamenti ed innovazioni che avrebbero dato un diverso assetto al palinsesto, dopo il cambio di guardia con i nuovi vertici Rai. E, mentre i giorni passavano e le notizie si accavallavano, s’infittiva il mistero del nuovo palinsesto, dal quale sarebbero scomparsi nomi e programmi consueti, ma purtroppo ritenuti, forse, desueti, dal nuovo staff dirigenziale (Direttore generale, Amministratore delegato e company).
Il caso Fiorello
Su qualche testa già appariva certa la mannaia. Per qualcuno era probabile. Il destino di qualcun altro era in bilico, come nel caso di Fiorello
“Fiorello. Chi era costui?” si chiederebbe il povero Don Abbondio, timoroso perfino dei ciottoli che incontrava lungo il suo percorso. Figuriamoci dinanzi alle macerie di Mamma Rai, che lo avrebbero turbato ancor di più. Ma noi lo rassicuriamo subito. Rosario Fiorello appartiene, da anni, al mondo della Televisione. Uno bravo, sì, senza dubbio, ma, nessun timore, non è un Bravo, di manzoniana memoria, di quelli che con le loro minacce, le hanno procurato tanta paura. Un po’ di sicumera, un po’ di boria, un po’ di arroganza, come quelli, sì, ma sono piccoli difetti disseminati, anche questi un po’, dovunque nel nostro piccolo mondo e possiamo perdonarli a lui, come agli altri. Stia calmo, povero Don Abbondio. Non c’è ragione di temere. Sarebbero ben altre le cose da temere oggi.
“Ci sono state fughe dolorose” ha dichiarato, contrito, l’AD, Sergio Rossi. Un eufemismo? Un venticello di ipocrisia? Un autogoal, che nasconde la grande voglia dei nuovi vertici (Rai e governativi) di produrre una scossa di assestamento, di fare, insomma, piazza pulita (anche in Rai come a La 7?).
Sono fuggiti, è vero, alcuni volti storici della Rai, come Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, Lucia Annunziata, Bianca Berlinguer, che hanno rassegnato le dimissioni. Ma lei lo sa bene, caro Don Abbondio, il coraggio uno non se lo può dare. Quando si ha paura, si fugge...E se poi la paura è quella di non poter lavorare né esprimersi in piena libertà, la fuga si trasforma in una ritirata a gambe levate. Ma non tutti sono andati via. Ci sono anche quelli che al trasloco non pensano affatto, conduttori inossidabili, come le poltrone, alle quali restano saldamente e tenacemente attaccati, paghi di assaporare, felici, qualunque vento, vecchio o nuovo, spiri intorno a loro. Tranquilli, però, cari telespettatori. Abbiate fede. Come annunzia l’AD, ci saranno tanti altri nuovi programmi, talk show, spettacoli e fiction e molti altri giovani talenti. Un nuovo fronte della gioventù per una Tv di informazione e di formazione? Avremmo voluto chiederlo, ma non eravamo presenti alla conferenza stampa per il nuovo palinsesto Rai. L’abbiamo seguita, tuttavia, dagli schermi televisivi, dove sono apparsi molti “confermati” e raccomandati, gongolanti per non aver subìto la rottamazione Tra questi, una scintillante Milly Carlucci che, anche per il prossimo anno, proporrà sicuramente il suo “Ballando con le stelle” con il groviglio di polemiche assordanti dei giurati, fra loro e con i concorrenti, magari con qualcosa in più, come nella stagione appena trascorsa, che ha segnato anche uno strascico giudiziario, relativo alla contestata validità dei conteggi finali, per l’elezione del vincitore della kermesse. Ma tant’è… D’altra parte “Ballando con le stelle” è suo in tutti i sensi perché pare, se ci hanno ben informati, che lei ne sia anche produttrice (con probabile rigonfiamento degli introiti, come per qualcun altro). Tra l’altro dovremo forse sorbirci anche quell’effimero e melenso “Cantante mascherato”, nonostante il forte calo di ascolti, registrato nella stagione che si è appena conclusa.
Nel nuovo palinsesto, come si è accennato, resta, invece, in bilico Fiorello, con il suo “Viva Rai 2”, da molti acclamato e pluripremiato quale migliore spettacolo televisivo dell’anno. Il programma si annunciò, prima ancora di partire, tra polemiche e lamentele, come un fulmine a ciel sereno per alcuni giornalisti dell’informazione che, considerata la fascia oraria, si vedevano scalzati da un programma che li avrebbe “surclassati”, anticipando i loro sevizi notizie. Nel clamore generale, lo prese in carico Rai 2.
Dunque “Viva Rai 2” nasceva in un orario scomodo, alle 7 e mezza del mattino, in Via Asiago e tuttavia quegli elementi, che sembravano di segno negativo, ne decretarono, invece, il successo. Noi lo abbiamo seguito nella replica serale su Rai 1 e ci sentiamo di dire che non ci è apparso di quel livello tanto esaltato da tutti. Vi abbiamo ritrovato il Fiorello di sempre, con la sua arguzia e la sua ironia, alimentate, più che in altre occasioni, da urla, suoni e schiamazzi mattutini. E qui veniamo al punto, ovvero alle ragioni per le quali non figura nel nuovo palinsesto, nonostante la dichiarazione dei Dirigenti di volerlo “a tutti i costi”. I condomini di Via Asiago si sono ribellati protestando vivacemente ed invocando pulizia per la loro strada e quiete per le loro giornate. Si è bisbigliato, nei corridoi e negli uffici Rai, di un indennizzo per ridurre al silenzio i condomini agguerriti. Quando si vuole si può...ma qui proprio non si poteva... La Rai è un servizio pubblico e non si possono prevedere indennizzi ai privati con i soldi pubblici. Fiorello voleva a tutti i costi Via Asiago e nessuna diversa location, ma, dinanzi alle reiterate proteste del Comitato “Liberiamo Via Asiago” ha dovuto cedere, accettando, se si farà, un’altra sede e i vertici Rai stanno pensando già ad un’altra strada o piazza. Il tutto si è concluso con le sue scuse ai condomini di Via Asiago.
Ma, caro Fiorello, tu, che sei un fiore del nuovo campo verde della Rai, perché non ti fai assegnare uno studio bello e confortevole, come quello che hanno riservato a Nunzia De Girolamo per il suo “Ciao maschio”, uno studio che, ad ogni nuova stagione, si amplia e si arricchisce? E perché non farti riservare, anche tu, come gli altri “confermati” che si rispettano, una bella poltrona con borchie inossidabili? Ed ora un suggerimento. Il programma, per ripetere il successo, potrebbe intitolarsi “Viva Matrigna Rai”.
In ultimo, un consiglio. Le strade, le piazze lasciale a quelli che vogliono protestare, se ne sentono il bisogno, per le cose che non vanno.
Tanto rumore per nulla, caro Don Abbondio, ma forse per nulla proprio no. Siamo dinanzi ad una rivoluzione. È morta Mamma Rai. L’hanno sepolta in questi giorni e si è insediata Matrigna Rai e, come nelle vecchie favole, la Matrigna, spocchiosa ed arrogante, vuole che non si parli più della vecchia Mamma Rai né dei suoi protagonisti. C’è stata troppa lottizzazione. In suo luogo sarà opportuna una buona rottamazione. Un repulisti, come qualcuno ha sottolineato. Una epurazione? Forse sì. Lasciamo scegliere al lettore il termine giusto. Come sempre. Per una buona pulizia bisogna ripulire ogni angolo, diceva una vecchia domestica. Ma non lo diceva anche Stalin?
Un’osservazione conclusiva, non senza amarezza, non possiamo non farla.
I libri, oggi, si scrivono in gran quantità, ma si vendono molto poco e si leggono ancor meno. Anche i giornali si vendono molto poco e si leggono ancor meno. In compenso alcuni giornalisti, per fortuna non tutti, si lasciano vendere e comprare. Altri vanno via in “fughe dolorose”. Tutto rientra nei piani di Matrigna Rai.
(Luglio 2023)