NEWS

Da Nicola Garofano   No, lockdown. Io non voglio restare di nuovo a casa   Patrizia è tornata. Grande successo per il nuovo, divertentissimo video...
continua...
"UFFA"       (Ottobre 2023)
continua...
Il complesso di San Francesco al Vomero   di Antonio La Gala   Quando negli ultimi decenni dell'Ottocento iniziò a sorgere il nuovo quartiere del...
continua...
Sulla battigia   di Alfredo Imperatore   Luciana dell’Angelica, a più di un lustro dalla menopausa, conservava, nella perfezione delle sue forme...
continua...
La Galleria Vittoria   di Antonio La Gala   Le librerie e le bancarelle di Napoli espongono numerosi libri, di vario livello, che raccontano i fasti...
continua...
LOTTA AL GIOCO PATOLOGICO AL VIA L’OSSERVATORIO REGIONALE IN CAMPANIA EGP-FIPE: “BENE COINVOLGERE GLI OPERATORI DELLA FILIERA NELL’ATTIVITÀ DI...
continua...
SI E’ CONCLUSO IL GIRONE D’ANDATA DEL CAMPIONATO DI CALCIO   di Luigi Rezzuti   Ad aggiudicarsi il girone d’andata è stata, come da previsioni, la...
continua...
La musica al tempo del Coronavirus #IoRestoACasaMo   a cura di Marisa Pumpo Pica   Maurizio Casagrande, insieme a tanti amici artisti, ha voluto...
continua...
Cento idee per l’albergo dei poveri   di Luigi Rezzuti   Palazzo Fuga, l’imponente edificio di piazza Carlo III è diventato un palazzo che pullula...
continua...
LA FRITTATA   di Luigi Rezzuti   Da ragazzo Arturo abitava in una traversa del Corso Garibaldi che congiungeva il corso con il Borgo di Sant’Antonio...
continua...

L’architetto Adolfo Avena

 

di Antonio La Gala

 

Adolfo Avena è fra i protagonisti del mondo architettonico napoletano fra gli ultimi decenni dell'Ottocento e gli anni Trenta del Novecento, idealmente un continuatore di Errico Alvino che prima di lui si era dedicato alla progettazione urbanistica, architettonica, e al restauro dei monumenti.

Avena nacque a Napoli nel 1860 e si laureò nel 1884.

Il suo percorso professionale iniziò con l'impegno nelle progettazioni strutturali, poi il suo interesse si rivolse al restauro dei monumenti, per concludersi con la progettazione architettonica.

Assieme a Lamont Young, apparso sulla scena napoletana un decennio prima di lui, comprese il ruolo dei trasporti pubblici nel decongestionare la città, sfruttando le possibilità delle nuove tecnologie sorte in quegli anni.

Infatti, appena laureato, s’impegnò a progettare funicolari e tramvie.

Assieme a Stanislao Sorrentino, ingegnere delle tramvie napoletane, presentò al Comune un progetto di funicolare aerea fra Via Roma e Corso V.E., retta da piloni in ferro e travature reticolari, una specie di treno aereo. Rielaborò e arricchì questo primo progetto ancora per oltre dieci anni, estendendolo anche al Vomero, escogitando soluzioni più articolate e sofisticate. Sebbene i suoi progetti ottenessero lusinghieri consensi, e addirittura l’offerta del loro finanziamento da parte di Eiffel, quello della torre di Parigi, nessuno venne attuato.

In campo archeologico era "nipote d'arte", perché nipote di Giuseppe Fiorelli, il prestigioso archeologo che fu tra i primi scavatori dell’antica Pompei. Inoltre fin dai primi tempi della sua vita professionale aveva acquisito esperienza anche nello studio e restauro dei monumenti. Fra le sue benemerenze acquisite in questo campo ricordiamo il recupero di una parte della facciata occidentale di Palazzo Don’Anna, dell’arco di Castelnuovo, del campanile del duomo di Ravello.

L'attività di restauratore di monumenti antichi influenzò molto la sua personalità artistica nella successiva fase di progettista di architetture, come evidenziano gli elementi recuperati da antiche epoche che troviamo disseminate nelle sue creazioni. 

Nel primo decennio del Novecento gli si presentarono molte difficoltà, per superare le quali cominciò a dedicarsi alla progettazione di residenze private, che sarà l’attività prevalente della sua maturità.

Negli anni Dieci realizzò un villino al Parco Margherita, demolito dai palazzinari del secondo Novecento, senza che ne sia rimasto nemmeno un ricordo iconografico.

Intensa fu la sua attività al Vomero.

Agli inizi del secondo decennio costruì Villa Scaldaferri, in Via Mattia Preti, abbattuto negli anni Cinquanta e la villa per sé stesso, Villa Avena, fra Via Luca Giordano e Via Vaccaro, anch'essa demolita nel secondo dopoguerra.


Nel 1912 realizzò Villa Loreley, oggi Villa Rina, in Via Gioacchino Toma. Seguono, nel 1913, Villa Ascarelli in Via Palizzi 41-43, nel 1918, il villino Frenna-Scognamillo, oggi proprietà Catello-Piccoli, in Via Cimarosa adiacente alla Floridiana (che presentiamo nell’immagine che accompagna questo articolo). Nel 1924 realizzò Villa Spera, oggi Villa Giordano, in Via Tasso ad angolo con Piazzetta Santo Stefano, che inizialmente presentò con il nome di “Castello a Via Tasso”.

Le ultime opere riguardano edifici di maggiori dimensioni. Nel 1927-28 costruì il palazzo in piazza Fuga, di fronte alla stazione vomerese della funicolare Centrale, e subito dopo curò, ad angolo con la stessa piazza, la sistemazione della villa settecentesca detta “Palazzolo-Haas”.

Molte opere di Avena non esistono più, distrutte dalla guerra e dai palazzinari del dopoguerra. L’archivio disegni, tenuto dal figlio, ha subìto un incendio. Molte sue opere sono note solo attraverso i disegni pubblicati nelle riviste specialistiche.

Come già detto, le sue esperienze di restauratore di monumenti antichi lo influenzarono nel gusto di architetto. Qualche critico ritiene infatti che non raggiunse vette eccelse a causa della contraddittorietà del suo linguaggio, troppo spesso caratterizzato da un riflusso storicistico.

In effetti mentre nella distribuzione planimetrica dei suoi edifici appare evidente il gusto liberty, come negli arredi e in alcune altre soluzioni formali, queste caratteristiche si accompagnano però a rivisitazioni di elementi storicistici, come ad esempio i ricorrenti archi catalani, oppure gli archi intrecciati che richiamano Ravello, o come la volta dell'atrio di Villa Spera, che ricorda in modo evidente la copertura della Sala dei Baroni del Maschio Angioino.

Adolfo Avena morì nel 1937.

(Settembre 2023)

BilerChildrenLeg og SpilAutobranchen