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In campeggio ad Ischia   di Luigi Rezzuti   Avevo diciotto anni e da diciassette, ogni anno, durante l’estate, andavo a villeggiare ad Ischia con la...
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 Colloqui di Salerno 2023-2024  Al Complesso San Michele la mostra di Annabella Rossi  'Vivere la realtà è già scienza'"   di Claudia Bonasi  ...
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Il pittore Carlo Striccoli   di Antonio La Gala   Un esponente di rilievo della pittura napoletana del Novecento è Carlo Striccoli. Nacque ad...
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SI E’ CONCLUSO IL CALCIOMERCATO ESTIVO 2022   di Luigi Rezzuti   Il 1° settembre 2022 si è conclusi il calcio mercato estivo, si riaprirà il 3 gennaio...
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Le antiche denominazioni delle strade napoletane   di Antonio La Gala   La toponomastica napoletana nasce formalmente alla fine del Settecento, ma...
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MAZZARRI E’ STATO ESONERATO   di Luigi Rezzuti   “Ringrazio Walter Mazzarri, amico della famiglia De Laurentiis e del Napoli, per aver sostenuto la...
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LA FRITTATA   di Luigi Rezzuti   Da ragazzo Arturo abitava in una traversa del Corso Garibaldi che congiungeva il corso con il Borgo di Sant’Antonio...
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I tram a vapore di Napoli   di Antonio La Gala   Nella seconda metà dell’Ottocento la locomozione a vapore nel settore delle ferrovie maggiori...
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A VOLTE RITORNANO…: IL CAFFE’ SCOTTO IONNO   di Sergio Zazzera   Scotto Ionno – “lo scozzese biondo”, nel dialetto procidano – si chiamava Vincenzo...
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In ricordo di Giulio Mendozza   di Marisa Pumpo Pica   E’ venuto a mancare all’affetto dei suoi cari il professor Giulio Mendozza, uomo di grande...
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Quale idea di futuro?

 

di Gabriella Pagnotta

 

 

Sanremo – Giù le mani dalla musica dei giovani

Ciò che mi preoccupa delle polemiche su Sanremo è il pensiero malevolo che è alla loro base e di cui esse si alimentano: un disegno malcelato di mettere a tacere i giovani e, con loro, il dissenso di cui sono portatori, da sempre e dovunque. I giovani sono coloro che portano le idee nuove, sono la speranza a cui ci dovremmo rivolgere mentre viviamo, noi che giovani non siamo più. Invece di appoggiarli li mettiamo a tacere con fischi in diretta e condanne nel dopo festival, uniche vere note stonate, dimostrando di essere una società anziana, non solo anagraficamente, oscurantista, che combatte contro i suoi figli. Di fronte a ragazzi impegnati, sensibili, interessati ai temi sociali, noi alziamo rigide barriere nascondendo, dietro lo scandalo per un dialetto, usato come lingua d’arte, e una parola di pace, vista come minaccia all’atlantismo, la vera paura di perdere il potere di guidare le nuove generazioni, conformandole ai nostri gusti e al nostro modo di pensare. Geolier e Ghali sono i bersagli di chi, con questa mentalità, mostra di aver paura dei giovani quando essi altro non sono se non espressione del nostro tempo complesso e plurale. L’Italia che loro rappresentano è quella delle periferie, un’Italia ignorata e nascosta nelle pieghe della narrazione ufficiale.

La musica unisce, non può dividere

Il Festival di Sanremo ci ha dimostrato che la musica unisce ragazzi del Nord e del Sud, Italiani di prima, seconda, terza generazione, neo arrivati. La musica dà voce a chi voce e non ha mai avuto. Dovremmo interrogarci su quale futuro vogliamo per la nostra nazione, se vogliamo davvero far crescere i nostri giovani dando loro spazio e fiducia o se vogliamo continuare ad ignorarli e a combattere contro di loro.

La più bella immagine di Sanremo è quella di Vecchioni nel suo duetto con Alfa: la scena di loro due sul palco diventa l’iconografia di una speranza: “Sogna ragazzo sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu”.

(Febbraio 2024)

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