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TEMPO DI ESAMI   di Annamaria Riccio   Quelli scolastici ovviamente, perché gli altri…non finiscono mai. E’ l’anno del rientro, quello che profuma di...
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IN ARRIVO LA PREPAGATA PER MINORI   di Annamaria Riccio Educazione Finanziaria: arriva in Italia Pixpay, la carta prepagata per bambini e ragazzi...
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Antonio Niccolini, scenografo ed architetto di corte   di Antonio La Gala   Antonio Niccolini, toscano di nascita e di formazione, napoletano di...
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NAPOLI AI QUARTI DI FINALE IN CHAMPIONS LEAGUE   di Luigi Rezzuti   Che la squadra del Napoli facesse paura a tutte le altre squadre del campionato di...
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L’autonomia differenziata   di Romano Rizzo   La proposta di legge sulla Autonomia Differenziata, presentata dal leghista Calderoli, criticata da...
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LUCIA CASSINI   di Luigi Rezzuti   Lucia Cassini è nata il 4 maggio del 1951. Ha avuto un grande successo negli anni ’70. Molte le sue popolari...
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Pittura nel Seicento al Vomero   di Antonio La Gala   Quando si parla di pittori "vomeresi" il pensiero va subito ai protagonisti del mondo artistico...
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Normalità……. È Sognare                                                      di  Mariacarla Rubinacci   La sera era ormai inoltrata, l’aria fresca...
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“La mappa non è il territorio”

 

di Gilda Rezzuti

 

L’essere umano, per sua natura, non può vivere in solitudine, ma deve, lungo il corso della sua esistenza, costantemente interagire con gli altri. Purtroppo, può capitare in questo percorso e in più circostanze di non riuscire sempre a comprendere gli altri, né tanto meno essere in grado di farci capire. Pertanto, l’incapacità di comunicare in modo funzionale nelle relazioni interpersonali, innesca una serie di meccanismi di autodifesa e attacco, che finiscono col catapultare i soggetti coinvolti in una spirale degenerativa, fatta di malessere, rancori, delusioni, ferite, conflitti. Tutto questo malessere viene poi alimentato dal disagio, percepito e vissuto, nel non riuscire ad ottenere risposte convincenti ai tanti interrogativi. Si innesca così un circolo vizioso, che allontana dalla ricerca di soluzioni soddisfacenti e accentua il senso di inadeguatezza, generando tensioni, difficili poi da gestire. Per contrastare condizioni di conflitto, che rischiano di cronicizzarsi, è fondamentale imparare a rispettare il punto di vista degli altri e provare a comprendere la realtà soggettiva di ciascuno, cercando contestualmente di fare accettare al nostro interlocutore la nostra diversa visione delle cose. Chi si occupa di programmazione neurolinguistica, conosce molto bene la frase di Alfred Korzybski “La mappa non è il territorio”, il cui significato è appunto quello di considerare che il soggettivo modo di vedere il mondo non è il mondo. Questo per dire che non sempre quello che appare è, e non sempre quello che è, è così come appare. A parte il gioco di parole, questo significa semplicemente, che esiste un territorio reale e uno personale, interpretato in base a valori, aspettative, convinzioni, apprendimento, educazione, che creano le individuali percezioni ed interpretazioni della realtà. Si può, quindi, affermare che come la mappa è la raffigurazione verosimile di un territorio, così anche la realtà di ogni individuo è verosimile. Per cui ciascuno ha una sua “mappa” concettuale diversa, ma queste diversità, se accettate in modo pacifico, piuttosto che rappresentare condizioni di disagio e generare incomprensioni e conflitti, potrebbero essere, invece, elementi di ricchezza e di apertura mentale, in grado  di unire, permettendo il rispetto dei personali punti di vista ed insegnando a guardare insieme in una più giusta, condivisa direzione.

(Aprile 2024)

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