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 La Sezione collinare Anpi “Aedo Violante”

 

di Marisa Pumpo Pica

 

Come nasce la Sezione collinare Anpi “Aedo Violante”?

Nasce per moto spontaneo, come un fiore di campo, un seme portato dal vento, ma quel vento ha un nome, Mario Coppeto, un nome “collaudato” da una politica seria ed efficiente, per la quale si è speso sempre in prima persona. Già Presidente, per due mandati, della Municipalità 5 “Vomero-Arenella” e poi consigliere comunale, ha molti amici, che lo stimano e gli sono sinceramente affezionati. A questo gruppo di amici, a cui sono lieta di appartenere, nel rivolgere gli auguri per il nuovo anno, egli, fin dagli inizi di gennaio, comincia a parlare della possibilità di far nascere una sezione collinare dell’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani Italiani, prestigiosa associazione, già presente, con tante altre sezioni, territoriali e provinciali, su tutto il territorio nazionale. Propone di intitolarla ad Aedo Violante, illustre partigiano e giurista insigne, morto da alcuni anni. Immediato è il consenso, che si allarga a macchia d’olio, a dimostrazione che il Vomero e, con esso, tutta la zona collinare, non è solo luogo di bar, pub e ristoranti, ma anche fucina di menti fervide ed intellettualmente operose, grande serbatoio culturale, forse talvolta sommerso, per mancanza di spazi pubblici e di altrettante sedi di aggregazione.

Con l’unico sussidio di una chat, si parla, si discute, si ragiona su finalità ed obiettivi da perseguire, molti dei quali ancora, ed oggi più che mai, di grande spessore ed attualità.

Si stabilisce una data, per una prima adunata di adepti, il 4 febbraio, una domenica mattina. Il tempo, inizialmente non sembra promettere, ma spunterà il sole... e ci si ritroverà in tanti...

Un abbraccio solidale fra generazioni diverse, tutte calamitate dall’entusiasmo.

Grande l’affluenza di pubblico e numerose le prime iscrizioni, presso la sede dell’Accademia di Recitazione “Arena”, diretta da Piera Violante, che ci accoglie, con generosa disponibilità, insieme ai due fratelli, Vittorio, venuto da Roma, per i saluti di apertura, e Giancarlo, che terrà l’apprezzata relazione,  integralmente pubblicata qui, sul nostro giornale (in Cultura, Febbraio 2024 n.d.r.).

L’incontro segna il primo tassello, cui sono seguite le necessarie formalità, dopo l’approvazione da parte della sezione provinciale, presieduta da Ciro Raia.

Presso la libreria “IoCiSTo”, una prima assemblea dei soci, con la consegna delle tessere agli associati. Alla sala “Silvia Ruotolo” della Circoscrizione “Vomero-Arenella”, la seconda assemblea, con la designazione delle cariche. Poi la partecipazione di alcuni rappresentanti alla “Conferenza nazionale di Organizzazione delle Anpi del Sud”, a Paestum (6 e 7 aprile 2024). Allo stato, in cantiere progetti ed incontri per una grande manifestazione, con un presidio in Via Luca Giordano, 128, dinanzi alla scuola elementare “L. Vanvittelli”, luogo simbolo, per celebrare il prossimo 25 aprile.

 

Perchè la sezione collinare è intitolata ad Aedo Violante?

Non potremmo chiudere qui questo nostro breve scritto senza chiarire le ragioni della intitolazione della sezione collinare ad Aedo Violante, partigiano illustre ed insigne giurista, docente di Diritto Amministrativo e Diritto degli Enti Locali.

E ciò soprattutto per i nostri giovani perché dal suo esempio di vita e di lotta sappiano capire ed apprezzare il valore delle battaglie per la difesa degli universali diritti umani, spesso ingiustamente calpestati, in dispregio della nostra Costituzione. Ai nostri giovani dobbiamo ricordare che altri giovani, prima di loro e per loro, hanno combattuto per tutti noi, spianandoci la strada verso la libertà e l’uguaglianza. Chi appartiene alla mia generazione sa bene quale significato abbiano avuto la Resistenza e le Quattro giornate e qualcuno forse ancora ne porta i segni nel proprio vissuto e nelle dolorose memorie familiari, ma è tempo di passare il testimone ai giovani affinché, pur conoscendo anch’essi quei fatti, che ormai sono storia, ne assumano piena consapevolezza per agire nel presente ed incidere sul futuro.

 

Chi era Silio Italico Aedo Violante? Ci piace riportare, qui di seguito, un breve profilo di Silio Italico Aedo Violantetratto da un articolo pubblicato su Repubblica (ma tanti altri ce ne furono) in occasione della sua morte, con note attinte dalla sua biografia, presente in rete. “Napoli, 22 marzo 2019. Si è spento a 94 anni il professor Silio Italico Aedo Violante. partigiano, giurista di fama, docente di Diritto, commendatore della Repubblica. Lascia un grande vuoto nel mondo culturale napoletano. L'associazione nazionale partigiani ha annunciato la notizia. 
Nato ad Avezzano (AQ) il 15 gennaio del 1925, frequentò il liceo Sannazaro di Napoli. Giovanissimo si impegnò nella lotta antifascista auspicando un futuro di pace e democrazia per il Paese. Aedo, come lo chiamavano amici e familiari, affiancò allo studio e all'impegno politico il sostegno alla famiglia, prendendosi cura della madre e del fratello più piccolo mentre il padre era impegnato in guerra. Negli anni terribili della seconda guerra mondiale, appena liceale, "promosse”, insieme ad altri giovani vomeresi,. tra i quali la sua futura moglie e compagna di vita, Rosalia Ruggi d'Aragona, un'accanita campagna antinazista, sfidando le ronde dei militari e diffondendo, mediante volantini ciclostilati, notizie preziose per i cittadini sulle reali condizioni del Paese, in un momento storico in cui vigeva una ferrea censura sull’informazione e sulla diffusione di dati "sensibili"

 

"Il 28 settembre 1943 - prosegue la nota - Aedo, appena diciottenne, fu arrestato con altri studenti del Sannazaro e condotto presso il commissariato del Vomero, in attesa di essere consegnato al comando tedesco di Piazza Dante, per essere probabilmente deportato, se non giustiziato, allorché, in una fattoria di Via Belvedere, fu ucciso un soldato tedesco. Una disposizione del Colonnello Scholl prevedeva che, in caso di omicidio di un soldato tedesco, tutti gli uomini italiani presenti nel raggio di 200 metri sarebbero stati fucilati. Aedo affrontò il commissario del Fascio e gli fece comprendere che neanche la sua vita sarebbe stata risparmiata all'imminente arrivo del commando tedesco. L'uomo, benché collaborazionista ligio alle disposizioni ricevute, si lasciò convincere dalla dialettica del futuro giurista e cedette alle richieste di consegnare al gruppo di studenti in fermo armi per potersi difendere e si mise egli stesso in salvo. Aedo e gli altri studenti, dal commissariato, allora sito in Via Luca Giordano, affrontando le pattuglie tedesche, raggiunsero, in Curia, il Colonnello Antonino Tarsia. che al Sannazaro aveva organizzato il Quartier Generale della Resistenza Napoletana. Iniziavano tra i giovani studenti del Vomero le Quattro Giornate di Napoli. Il resto è sui libri di Storia.”.

(Aprile 2024)

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