Il governo migliore è la speranza
di Annamaria Riccio
Affidiamo i nostri desideri agli eventi del futuro. Viviamo pensando che il dopo sarà la soluzione a tutti i problemi: dopo il Natale, dopo le vacanze, dopo il matrimonio, dopo le elezioni…dopo…dopo…dopo…
Siamo sul filo della decisione di una manovra economica, che finora ha dato parvenza di un radicale stravolgimento dell’intero sistema pensionistico e lavorativo. Il tutto guardato a distanza da un’Europa scettica e bacchettante.
L’attuale governo è criticato, contestato, apprezzato o biasimato, ma un po' tutti vorremmo crederci, perché rappresenta una sorta di chimera in un deserto di insoddisfazioni ed oasi mancate, che mai vedranno la luce.
Le precedenti legislature hanno lasciato l’amaro in bocca restringendo esponenzialmente non solo i privilegi, ma soprattutto i diritti dei cittadini. Ma l’entusiasmante ondata di rinnovamento si sta gradualmente affievolendo sconfessando le illusioni che hanno alimentato le nostre aspettative.
Una bolla di sapone, dunque, guardata a distanza e un po' anche con malcelata soddisfazione, da partiti che retrospettivamente hanno riempito la scena negli anni appena trascorsi.
Politici che sono politicanti, forze giovani che seminano solo delusioni e iniziative che evidenziano inesperienza, doppie facce, interessi personali: è questo il quadro attuale.
E’ vero, i miracoli li fa solo Dio, ma la logica, l’intelligenza, l’equilibrio e un po' di onestà, dovrebbero appartenerci?
Dove girare il capo? Forse solo in noi stessi e convincerci che l’unico sistema, l’unico valore in cui credere è, purtroppo, soltanto uno: la speranza.
(Novembre 2018)