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Pensieri ad alta voce   di Marisa Pumpo Pica   La triste vicenda di Giulia Cecchettin   Chi ha avuto modo di seguirci saprà certamente che qui...
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Parlanno ‘e poesia Vincenzo De Bernardo   di Romano Rizzo   Quando frequentavo con assiduità nei vari salotti gli incontri periodici di poesia ho...
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Miti napoletani di oggi.88 IL CARRO-ATTREZZI   di Sergio Zazzera   Nato per gl’interventi di soccorso stradale (anche chi scrive queste righe ha...
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IL ROMANZO DELLA FINE DI UN REGNO   di Sergio Zazzera   Della nutrita comunità svizzera vissuta a Napoli nel secondo periodo della monarchia...
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Spigolature   di Luciano Scateni   Habemus papam e che papa!   L’intero pianeta dell’informazione si è giustamente appropriato di un evento...
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E’ MORTO GIGI PROIETTI   di Luigi Rezzuti   Nel cordoglio di tanti, si è spento, per problemi cardiaci, Gigi Proietti, all’età di 80 anni, proprio...
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Testimonianze artistiche nel borgo dei Vergini   di Antonio La Gala   In un precedente articolo abbiamo esposto brevemente, dal punto di vista...
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CALCIOMERCATO DI SERIE A - SESSIONE INVERNALE   di Luigi Rezzuti   Il calciomercato invernale è iniziato ufficialmente il 2 gennaio 2023. A partire da...
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Parlanno ’e poesia   di Romano Rizzo   Ernesto Ascione. Ernesto Ascione, apprezzato ed affermato nell’arte della fotografia, solo in tarda età si...
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Articoli

Il mandato

Il mandato

 

di Alfredo Imperatore

 

Che cosa è un mandato? Un contratto con cui una persona (mandatario) si obbliga a compiere una o più attività di pubblico interesse per conto di un’altra (mandante).

L’articolo 67 della Costituzione italiana recita: <Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato>.

Tale articolo mira a garantire la libertà di espressione e non l’inquadramento in un Mandato imperativo, che può mutare di volta in volta, sulla base dell’evolversi dei vari eventi.

Meno che mai questo articolo fu scritto dai nostri “Padri costituendi” (e tra essi mi piace ricordare Enrico De Nicola, Alcide De Gasperi, Benedetto Croce e Piero Calamandrei), affinché facesse da copertura e giustificazione a quei parlamentati che effettuano il “salto della quaglia”, da un partito ove sono stati eletti a un altro, persino di idee contrarie!

Qual era l’intendimento degli Autori di quell’articolo?

A mio modesto avviso, per rispondere a questa domanda, per prima cosa si deve dare alla parola mandato un “significato più restrittivo”.

Lo scopo era di non vincolare un parlamentare a “tutte” le proposte di legge del partito di appartenenza. In poche parole, se il direttivo del proprio partito fa una proposta politica che un singolo parlamentare non condivide, questi non è “vincolato” a votarla, ma può astenersi o, addirittura, votare contro.

Abiurare il proprio partito, tramite il quale si è stati eletti, e trasferirsi in un altro gruppo parlamentare, magari con un programma opposto a quello del precedente partito, è un tradimento che si effettua principalmente verso il proprio elettorato.

Questo tradimento non può avvenire in alcun modo nel nome e nel rispetto dell’art. 67, che “svincola” il parlamentare solo ed esclusivamente da singole proposte di legge da qualunque parte esse provengano e null’altro.

 

                                                                      ***

L’origine di questa controversa parola è lat. mandatu(m)= affidare, di provenienza indoeuropea. Il lat. mando, as, avi, atum, mandare= affidare, deriva da “man(um) dare equivalente alla locuzione “mettere nelle mani”. 

(Marzo 2021)

GLI SCAVI DI POMPEI

GLI  SCAVI  DI  POMPEI

 

di Luigi Rezzuti


La storia degli scavi archeologici di Pompei è iniziata nel 1748 per protrarsi fino ai giorni nostri.

Questa colossale opera archeologica ha permesso di riportare alla luce l’antica città di Pompei, seppellita dall’eruzione del Vesuvio, del ’79.

L’anfiteatro è stato uno dei primi edifici ad essere ritrovato.

Pompei è una sorpresa per qualunque visitatore: strade strette. casette, templi, ville, simili più a modellini e a case di bambole che  a vere case, ma tutto è dipinto nei più vivaci colori.

Arabeschi con figure di bimbi, di ninfe e, in altri punti, di animali domestici.

Nel 2020 nuovi cantieri stanno portando alla luce altri reperti come quelli di due vittime della grande eruzione: un uomo avvolto in un mantello e il suo giovane schiavo.

E’ stato possibile individuare la presenza di resti umani in quanto, sotto gli strati che li coprivano, si sentivano dei vuoti.

Una scoperta importante anche perché è stato possibile realizzare dei calchi di gesso con una tecnica, inventata più di 150 anni fa.

L’ultima volta lo si era provato a fare negli anni novanta, ma il tentativo era fallito.


Una nuova scoperta eccezionale è rappresentata dal ritrovamento, nella Regio V, di un antico Termopolio intatto: è riaffiorato un bancone da ristoro, adibito alla distribuzione di cibo e bevande, calde e fredde, a mezza strada fra una bottega alimentare ed un bar odierno, che fa pensare ad un’attività di street food, con pietanze di vario tipo, all’epoca molto in voga.,

Sul bancone, sono riaffiorate nuove decorazioni di nature morte, accanto a rinvenimenti di resti alimentari, ossa di animali e di vittime dell’eruzione del vulcano.

Davanti al Termopolio, nella  piazzetta antistante, erano già state rinvenute una cisterna, una fontana e una torre piezometrica, per la distribuzione dell’acqua, collocate a poca distanza dalla bottega.

Le decorazioni del bancone presentano sul fronte anche l’immagine di una Nereide a cavallo in un ambiente marino.

Nella fase di scavo, sull’ultimo braccio del bancone, sono tornate alla luce ulteriori scene di nature morte con rappresentazioni di animali.

Inoltre, nel Termopolio è stato rinvenuto vario materiale da dispensa e da asporto: nove anfore, una paténa di bronzo, due fiasche, un’oliera di ceramica .

I resti sono stati trovati all’interno della villa suburbana di Civita Giuliana, una tenuta nobiliare affacciata sul mare dove, nel 2018, erano stati trovati i resti di tre cavalli, uno dei quali bardato con una sella di legno e bronzo: per questo ora la villa è nota come “Villa del sauro bardato”.

Tutti questi rinvenimenti dimostrano come, all’epoca, il popolo di Pompei era all’avanguardia, un popolo moderno, dove già esistevano botteghe alimentari, gli odierni ristoranti, con l’attuale usanza del cibo da asporto. Un vasto ed interessante materiale che offrirà molti spunti agli studiosi di varie discipline, come antropologia, archeologia, geologia, vulcanologia, chimica, fisica etc. I materiali rinvenuti nei dolia (contenitori in terracotta) del bancone, analizzati nei laboratori, forniranno dati di grande interesse per indagare sugli usi e sui  costumi, anche alimentari, del tempo.

(Febbraio 2021)

BRADISISMO A POZZUOLI

BRADISISMO A POZZUOLI

 

di Luigi Rezzuti

 


L’area dei Campi Flegrei è caratterizzata dal fenomeno del bradisismo, legato all’attività vulcanica. In particolar modo ne è colpito il comune di Pozzuoli.

Il bradisismo consiste in una variazione del livello del suolo che talvolta può essere negativa, e quindi comportare un  abbassamento, talvolta, invece, positiva, con conseguente innalzamento della costa e degli edifici. Nella zona del Porto di Pozzuoli il suolo si è innalzato a partire dagli anni ’80 e, tra il 1982 e il 1984, il bradisismo a Pozzuoli ha determinato un considerevole sollevamento del suolo (di circa due metri).

La prima scossa raggiunse i 4,2 gradi della scala Mercalli, ma durante l’intero periodo nessun dato ha mai evidenziato un movimento nella camera magmatica tale da far pensare ad una eruzione imminente.

Molti edifici, sia a Pozzuoli che nei dintorni, furono danneggiati dalle continue sollecitazioni sismiche ed anche il manto stradale subì delle spaccature.

In questo periodo una parte della popolazione di Pozzuoli venne evacuata per il rischio di crolli.

Fu identificata la zona di Monteruscello come più sicura e adatta ad accogliere gli sfollati.

La crisi bradisismica si concluse alla fine del 1984, quando iniziò una fase lenta di bradisismo discendente, che permise una riqualificazione urbanistica con la  ristrutturazione degli edifici danneggiati ed il ripopolamento di quelle aree ove c’era stato l’esodo forzato.

Oggi,  ad alimentare le preoccupazioni dei Puteolani, già alle prese con il Covid e le sue nefaste conseguenze a tutti i livelli, ci si mette anche il bradisismo.

Come apprendiamo, infatti, dall’ultimo bollettino ufficiale dell’Osservatorio Vesuviano, a partire da settembre, il sollevamento del suolo a Pozzuoli è del  valore  medio di 1 centimetro al mese.

Per fortuna non ci sono segnali di allarme da parte degli scienziati, che considerano nella norma l’andamento del fenomeno ed anche i parametri geochimici delle fumarole sono costantemente monitorati.

L’unica. e non trascurabile fonte di inquietudine, resta il timore delle scosse che,  come è noto, accompagnano il bradisismo, con sempre maggiore forza e frequenza quando aumenta la velocità di sollevamento.

Se la vulcanologia non mente, con la situazione attuale, purtroppo, dobbiamo aspettarcene altre, anche della stessa potenza.

E’ giusto esserne consapevoli, così come è altrettanto giusto sapere che le scosse,  che accompagnano il bradisismo, per quanto forti possano essere e per quanto spavento possano creare, non hanno di per sé molta forza distruttiva, stando a quanto qualche persona beu informata sostiene. Su questo, però, noi non siamo in grado di fare pronostici, non essendo materia di nostra specifica competenza. C’è da augurarsi soltanto che non avvengano mai più di notte, quando tutte le paure si amplificano a dismisura.

Un’altra scossa è stata registrata all’alba del 20 dicembre 2020, con epicentro sempre a Pozzuoli e  di magnitudo 2,7.

Anche in questo caso è stata avvertita dalla popolazione residente a Pozzuoli, a Napoli e nei paesi limitrofi.

Non si sono registrati danni a cose né a persone, ma è stata forte la paura, visto che la scossa è stata avvertita nitidamente nell’area della Solfatara.

L’evento è stato preceduto da uno sciame sismico di circa 20 scosse, verificatesi nell’area dell’Accademia Aeronautica e della Solfatara ed accompagnate da un boato, avvertito dagli abitanti dell’area, prossima all’epicentro.

Il Dipartimento Nazionale di Protezione ha elevato il livello di allerta vulcanica dei Campi Flegrei da verde a gialla.

L’innalzamento del livello di allerta ha comportato il rafforzamento del monitoraggio scientifico e delle attività di pianificazione e prevenzione.

(Gennaio 2021)

SANTO SUBITO

SANTO SUBITO!

 

di Sergio Zazzera

 

La vigente normativa della Chiesa in materia di canonizzazione prevede un procedimento particolarmente complesso, che richiede, per lo più – e salvo eccezioni comprensibili, benché non proprio giustificabili (si vedano gli ultimi tre pontefici proclamati santi) –, tempi …biblici. Viceversa, nei primi tempi del Cristianesimo, quando la canonizzazione avveniva a furor di popolo, era sufficiente che da quest’ultimo si levasse il grido: «Santo subito!», perché qualcuno divenisse tale.


Ebbene, su questa antica modalità sembra essersi plasmata la recente esaltazione del fenomeno Maradona: fiori, palloncini e gadget davanti allo stadio, il giorno stesso della sua morte; intitolazione  dello stadio medesimo a lui – novello santo laico –, cancellandovi la memoria di Paolo di Tarso – lui, sì, santo a tutto tondo –, pochi giorni dopo; ipotesi, quasi contemporanea, di ribattezzare col suo nome il piazzale dello stadio – dopo che quella d’intitolarlo all’Apostolo delle genti fu ritenuta, a suo tempo, inammissibile –. E ora si progetta la realizzazione di un vero e proprio monumento, da collocare su quel piazzale, con corollario d’interventi di polizia attuati nel timore d’insurrezioni terroristico-popolari, qualora l’operazione dovesse essere (Dio ne scampi, per carità) accantonata: pare, addirittura, che qualcuno volesse prendersela con Giuseppe Garibaldi (almeno in questo caso, innocente), abbattendo la sua statua nell’omonima piazza e sostituendola con quella del mitico “numero 10”.

Allora, la domanda che “sorge spontanea” (mi perdoni il mio amico Antonio Lubrano, se prendo in prestito il suo motto) è questa: ma vuoi fare che per Napoli, dopo Nicola Amore – che credo sia stato l’ultimo, in ordine di tempo, a vedersi dedicare una statua (a parte il brutto Totò del Rione Alto e l’altrettanto brutta Madre Teresa di via Tasso) –, non è passato più nessuno meritevole di memoria marmorea o bronzea, né prima, né dopo del Pibe de oro? A immaginare soltanto tutto ciò che sta accadendo dopo la sua morte, ogni volta che mi è occorso di nominarlo avrei aggiunto, alla napoletana, “ca pòzza campà’ ciént’anne”.

(Febbraio 2021)

Natale 2020

Come sara’ il Natale 2020?

 

di Luigi Rezzuti

 


Le nuove strette del Dpcm, dovute all’aumento dei casi di Covid 19, fanno pensare che il Natale 2020 sarà una festa assai triste. Infatti molti si chiedono come potrebbe essere una delle feste più amate dagli Italiani in piena pandemia?

Bisognerà rinunciare alle grandi tavolate in famiglia e allo scambio di regali, come si è sempre fatto.

Sarà un Natale amaro. Il coronavirus, in queste settimane, continua a fare “strage di eventi” e fermerà anche i tradizionali mercatini natalizi in città.

Le bancarelle, che di solito, a partire dall’8 dicembre e per tutta la durata delle festività, animavano la città, quest’anno non ci saranno, salvo, a quanto pare, l’albero di Natale in piazza. Lo scenario, dunque, nell’attuale condizione di emergenza sanitaria, è davvero desolante.

Non è pensabile immaginare, adesso, la situazione che vivremo a Natale.

Magari, e speriamo di no, saremo in lockdown completo.

Di certo, dovremo evitare, sia a Natale che a Capodanno, di incontrare gli amici e i parenti non conviventi.

Inoltre, come si è appena detto, ci sarà anche lo stop ai mercatini di Natale. Per l’effetto Covid, verrà annullata, o quanto meno ridimensionata, una delle tradizioni più amate.

Tra il 28 novembre e il 6 gennaio, causa pandemia, saltano i mercatini di Natale in tutta Italia.

Il primo mercatino risale al 1990. Importando una tradizione dei paesi nordici, il successo si rivelò tale da trasformare le bancarelle natalizie in un vero e proprio business.

Purtroppo questo stop sarà una “mazzata” per artigiani, ristoratori e commercianti e proprio per questo molti di loro sui social hanno annunciato che questa stretta significherà la chiusura definitiva di attività, tramandate, in alcuni casi, anche da secoli.

Non c’è dubbio: la pandemia da Covid - 19 ha fortemente impattato tutti i settori economici, nessuno escluso.

Come ogni anno, e ancor più rilevanti per questo 2020, le vendite si effettueranno sui canali digitali.

Molte aziende, infatti, per far fronte alla particolare situazione, saranno costrette a continuare l’attività tramite le vendite on line, ma, ovviamente, anche queste, nonostante le festività, saranno complessivamente inferiori a quelle registratesi negli anni precedenti al Covid.

I maestri presepiali della famosa via San Gregorio Armeno sono preoccupati e hanno presentato un progetto per rendere possibile il Natale 2020, ma sembra che sarà molto difficile attuarlo.

Negli occhi restano le immagini del fiume di napoletani, italiani e turisti da tutto il mondo, che ogni anno, da novembre a gennaio, percorre San Gregorio Armeno.

(Dicembre 2020)

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